Il Municipio l’anno scorso ha ritenuto di riorganizzare il corpo operai comunali passando dalle tre squadre (quella del basso Gambarogno, quella dell’alto Gambarogno e quella dell’acquedotto tutte con capi e vice) ad una sola squadra con un solo capo e un vice, inglobando anche il corpo specializzato nella gestione dell’acquedotto e il tutto con sede a Quartino, abolendo il magazzino di S.Nazzaro. Ai più questa riorganizzazione è apparsa poco motivante e poco efficiente, con maggiori sforzi di conduzione e trasporto. Insomma più burocrazia, controllo, meno tempo per lavorare veramente e annacquamento del personale specializzato. Si può quindi aggiungere anche una potenziale scemata motivazione del personale quale esito finale dell’operazione calata dall’alto.
Il sistema a tre squadre riceveva oggettivamente pochissime critiche da parte della popolazione.
Oggi alla prova del primo anno ci rendiamo conto che la situazione è veramente degenerata. Tempo meteorologico a parte che ha si influenzato i lavori ma non può essere ritenuto la causa di una situazione con un cumolo di ritardi estremo rispetto alle prestazioni che il corpo operai riusciva ad eseguire gli anni precedenti. Strade ai lati quasi chiuse dalla vegetazione in quanto a luglio inoltrato non si è ancora proceduto al primo taglio. Varie frazione in cui non si è ancora proceduto al taglio erba. Riuscire a vedere un operaio è come riuscire a vedere un’auto elettrica in ricarica o un’auto nei posteggi carpooling del centro sportivo o una bici blu del bikesharing in movimento.
Insomma a prima vista il bilancio della riorganizzazione sembrerebbe un vero disastro e le critiche oggettive non mancano.
Sarebbe però sbagliato dare la colpa di tutto solo agli operai.
Al lodevole Municipio chiediamo se si rende conto del degrado della gestione del territorio avvenuta dopo la riorganizzazione e quali misure intende intraprendere per risolvere la situazione che presenta record di ritardi.
PER GAMBAROGNO
Cleto Ferrari e Giovanni Pampuri.