Porto Gambarogno e il possibile lancio di Referendum sulla riproposta semaforizzazione da parte del Gran Consiglio tratta Cadenazzo/Quartino-Luserte
PORTO
Il nostro movimento ha inoltrato ricorso contro l’agire indecoroso del Municipio tenuto nel corso del referendum porto.
In particolare all’autorità superiore (il Consiglio di Stato) sono chiesti chiarimenti in merito a due affermazioni fatte a più riprese dal Municipio e ciò per evitare disinformazione nei confronti dei nostri cittadini che saranno chiamati ad esprimersi sulla questione Porto.
Le seguenti due affermazioni sono ritenute prive di fondamento e rappresentano secondo noi anche un abuso di competenza e pressione sul cittadino che voterà.
1 “Se il referendum dovesse avere successo, il Porto sarà comunque costruito; si cercheranno soluzioni per contenere i costi facendo capo a ditte estere, a tutto discapito delle ditte ticinesi.”
2 “Lungo la litoranea non esiste alcun altro posto migliore per costruire un Porto di queste dimensioni; infatti, ad eccezione del tratto tra Magadino e Vira che però non entra in considerazione a causa delle edificazioni già presenti, tutta la riviera del Gambarogno, a parità di distanza dalla riva, presenta pendenze e profondità uguali a quelle del luogo prescelto in zona Sass di Sciatt.”
Secondo noi nessuno dei Consiglieri Comunali il 30 settembre 2013 aveva votato più di 14 mio CHF da dare alle ditte estere e si pensa che nemmeno il Consiglio di Stato sostenga con due milioni un progetto poi modificato ed eseguibili solo facendo capo a ditte estere.
Ora il ricorso ha ottenuto l’effetto sospensivo e il Comune tramite il Municipio ha inoltrato le sue osservazioni tramite studio legale.
Dopo aver letto le osservazioni estremamente deludenti del Municipio, PER GAMBAROGNO con altri tre suoi aderenti ha inoltrato, sempre in tema Porto, anche istanza d’intervento al Consiglio di Stato nei confronti dell’agire del Municipio.
Il Municipio sta cercando di sottrarsi dalle sue responsabilità cercando cavilli formali per non esprimersi in merito alle due affermazioni denunciate dal nostro movimento.
Da parte nostra non ci addossiamo la responsabilità nei ritardi che si genereranno per il voto sul Referendum. Ricordiamo che obiettivo del nostro operare è permettere ai cittadini di Gambarogno di votare con un livello informazioni di qualità e senza la pressione di ricatti di sorta. Tocca al Municipio ora fare chiarezza sulle due frasi da lui scritte e inviate a tutti i cittadini ma al momento sta cercando scappatoie che fanno perdere solo tempo e denaro pubblico.
SEMFORIZZAZIONE DELLE ROTONDE DA QUARTINO A CADENAZZO (REFERENDUM?)
Abbiamo già dimostrato di non essere un movimento favorevole alla crescita delle tasse e alla sottrazione delle stesse dal controllo popolare e ora dimostreremo che non siamo nemmeno favorevoli ai semafori e alle forzature nei confronti di chi usa il mezzo privato per recarsi a lavorare.
La prevista semaforizzazione non aveva raggiunto per due voti il sostegno necessario per dare via libera al credito d’investimento. Ora in via straordinaria con rapporto Nicola Pini (PLR) e Badasci Fabio (Lega) il Gran Consiglio lo vuole riproporre.
Stiamo valutando il lancio di un referendum cantonale in quanto per chi conosce questa tratta stradale, troppi sono gli elementi che fanno dubitare della bontà di questo progetto in tempi altrettanto sospetti. Per fare il passo stiamo costruendo alleanze e finanziamenti.
PER GAMBAROGNO Cleto Ferrari e Marzio Balestra