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Accordo fiscale con l’Italia, tutto bloccato? La rabbia di UDC e Lega, Zali: “non cambia molto”

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Una mozione di due deputati, uno varesino e uno comasco, del Movimento 5 Stelle, dovrebbe aver bloccato l’accordo fiscale tra Svizzera e Italia. Esso sarebbe infatti troppo svantaggioso per gli italiani.

E le forze di destra sono furibonde. “In buona sostanza, dopo anni di negoziazione tra le parti, fiumi di parole, accuse e controaccuse, avanzate e retromarce, tutto rimarrebbe come è allo stato attuale. I frontalieri continueranno a pagare le imposte alla fonte in Svizzera e i Cantoni svizzeri continueranno a riversare i ristorni in Italia. Nelle casse ticinesi mancheranno almeno una dozzina di milioni supplementari e la tassa d’imposta dall’attuale 61,2 per cento non salirà dunque al 70 per cento. Siamo forse giunti alla fine di una telenovela gattopardesca dove tutto cambia affinché nulla cambi. E la Svizzera, zelante prima della classe, perde nuovamente la faccia o quanto meno i suoi negoziatori e la nostra classe politica non escono certo con risultati brillanti”, tuona Marco Chiesa dell’UDC in un’interrogazione da trattare nella sessione invernale della prossima settimana al Consiglio Federale.

“La Lega a più riprese ha proposto il blocco dei ristorni, ancora quest`anno i Consiglieri di Stato Claudio Zali e Norman Gobbi si erano battuti in Governo per attuare questa misura, ma il Triciclo PLR-PS-PPD ha come sempre affossato l`iniziativa, complici le rassicurazioni del neo-Consigliere Federale turboeuropeista PLR Ignazio Cassis: ‘a ga pensi mi!’. Bene! La lungimiranza degli ex-partitoni storici ci ha messo nuovamente ai piedi della scala, senza nessun potere contrattuale e dove l`unica luce in fondo al tunnel è quella del cartello lavori interrotti. Ma certamente il PLR Cassis sarà soddisfatto che a mantenere i suoi ex-connazionali di Campione d`Italia sono i soliti sfigati contribuenti Ticinesi e certamente non avrà mancato di congratularsi con il Senatore PPD turbo Pippo Lombardi d`averlo aiutato a staccare assegni miliardari a fondo perso destinati a coprire i buchi di un`Unione Europea allo sbando. Avanti così che siamo a cavallo…di un asino!”, ha invece scritto la Lega.

“L’accordo non l’avevamo e quindi continuiamo a non averlo. Il gesto di questi due parlamentari sembra estemporaneo e non credo che significhi la fine definitiva dell’accordo. Vero è che ci vorrà ben altro impegno politico perché si arrivi alla sua sottoscrizione da parte italiana”, ha smorzato i toni Claudio Zali: il Governo ne discuterà al suo interno.

Oggi si è saputo che si andrà verso l’emanazione di un decreto di abbandono nei confronti di Claudio Blotti e Renato Scheurer (per le ipotesi di reato di corruzione passiva, accettazione di vantaggi e infedeltà nella gestione pubblica) rispettivamente nei confronti di Marco Sansonetti e Davide Grillo (per il titolo di reato di corruzione attiva e concessione di vantaggi). Ai quattro imputati e al Consiglio di Stato (costituitosi accusatore privato nel procedimento penale) è stato fissato un termine di alcuni giorni per presentare eventuali istanze probatorie: si chiude così una parte penale del caso Argo 1.

Seconda giornata di Gran Consiglio ancora senza particolari scossoni. La Sottocommissione finanze ha deciso che non farà causa all’Esecutivo ma chiederà ai Consiglieri di Stato di restituire i rimborsi illegalmente percepiti. Ma come? Ci sono cinque ipotesi sul tavolo, di portata economica diversa. Il PS sceglierà di percorrere la via più severa, gli altri presumibilmente si spaccheranno.

Domani sera il PPD in Comitato Cantonale deciderà i cinque che comporranno la sua lista per il Governo. In ballo ci sono  Paolo Beltraminelli, Raffele De Rosa, Elia Frapolli, Michele Rossi e Alessandra Zumthor oltre a Fabio Bacchetta Cattori. Il tutto avverrà a porte chiuse.

EOC sotto la lente di un’interrogazione dei deputati PLR Omar Terraneo, Franco Celio, Giorgio Galusero, Fabio Käppeli, Marcello Censi, Fabio Schnelmann, Giovanna Viscardi, Giorgio Pellanda e Graziano Crugnola. “1. Quanti sono gli errori medici in Ticino riscontrati nel 2017 e nel 2018? 2. Come valuta l’efficienza e l’efficacia del sistema di controllo dei processi messo in atto attualmente dal EOC per scongiurare errori in ambito sanitario? 3. Quanti sono e come valuta gli interventi giornalieri a cui sono sottoposti i chirurghi ed i loro staff che operano all’interno delle strutture dell’EOC?”, chiedono. E poi  “in queste ultime settimane, vi sono state le dimissioni di tre medici, collaboratori all’EOC, partenze ravvicinate e particolarmente sofferte e quindi chiedo al CdS le motivazioni che hanno portato, in pochi giorni, a queste defezioni. Il CDS è a conoscenza delle dimissioni di alcuni medici con laurea Svizzera a seguito di assunzioni e/o promozioni all’interno dell’EOC di medici con laurea estera? Se si, partendo dall’assunto che a parità di formazione medica, tale scelta debba essere giocoforza dettata dalla volontà di garantire la miglior qualità delle cure possibile ai pazienti, come valuta il CdS il livello della formazione dei medici in svizzera? Gli intendimenti dell’iniziativa “Prima i nostri” e le preoccupazioni espresse all’unanimità dalla Commisssione speciale sanitaria sono in contrasto con una politica sanitaria volta all’eccellenza nelle cure?”.

Il PC è tornato sul tema delle cliniche psichiatriche, inoltrando un’interrogazione con diverse domande sui diritti dei pazienti.

A Locarno Pier Mellini chiede se non sia meglio dividere ciclisti da pedoni in via Luini, a Mendrisio a Massimiliano Robbiani è stato garantito che verrà indetto un concorso pubblico per la direzione della casa anziani.

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