In un’intervista al Giornale del Popolo, il presidente del PLR Bixio Caprara se l’è presa con Isabelle Moret e Pierre Maudet, sostenendo che la loro campagna elettorale è stata preparata a lungo. “E non mi vengano più a dire che sono scesi in campo perché il Ticino ha presentato un solo candidato. Questa ipocrisia avrebbero potuto evitarla, non è stata elegante”. È convinto delle possibilità di Ignazio Cassis, e apprezza il sostegno di Pro Grigioni Italiano, dato che “non abbiamo mai pensato a una candidatura cantonale ma che rappresenti la Svizzera Italiana”.
Oggi per Cassis è arrivato anche il supporto del Governo ticinese, che ha inviato una lettera ai membri del gruppo parlamentare liberale radicale, rimarcando come il ticinese saprebbe “dare un contributo importante per tutto il paese. La nomina di un candidato ticinese permetterebbe così anche di riaffermare un pilastro del sistema politico elvetico, che – unitamente al rispetto verso tutte le minoranze e al loro coinvolgimento politico – ha da sempre garantito la coesione nazionale e rappresentato un punto di forza per il nostro Paese”.
Ha scatenato un dibattito l’imam che viveva come rifugiato, e sussidiato dall’assistenza pubblica, nel Canton Berna, predicando l’annientamento dei nemici dell’Islam. Norman Gobbi, in un’ampia intervista concessa a La Regione in merito all’estremismo, ha parlato di ciò che vorrebbe, ovvero una collaborazione da parte dei musulmani: “Sarei contento di ricevere una segnalazione da chi è attivo nelle moschee. Quando però a febbraio ha avuto luogo il blitz che ha portato all’arresto dell’indottrinatore, la Lega dei musulmani ha negato di aver subito controlli. Dagli atti del processo è invece emerso che la sede è stata perquisita. Se vogliono ottenere la fiducia che richiedono, è necessario che adottino un approccio più trasparente. Su questo punto sono abbastanza duro. Anzi, non abbastanza duro: sono duro. Punto”.
Intanto, Massimiliano Robbiani si china sulle case anziani. A suo dire, al Santa Lucia di Arzo non vi sarebbero più le attività ricreative di qualche tempo fa, mentre in altre strutture del comune sì, e si chiede come mai.