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Il Consiglio di Stato non ha fatto centro al primo colpo

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Le cifre pubblicate oggi dal Consiglio di Stato disattendono totalmente lo scopo del salario minimo sociale, ovvero quello di poter permettere ai cittadini e alle cittadine risiedenti su territorio ticinese di poter vivere senza ricorrere agli aiuti sociali. Questo significa che il governo non ha proposto una soluzione concreta per arginare il problema della povertà ticinese che ricordiamo essere il cantone con il più alto tasso di povertà della Svizzera.

Le basi di calcolo prese per definire le cifre sono inoltre arbitrarie e non corrispondono a quanto stabilito dalla sentenza del tribunale federale. Oltre a ciò per valutare il salario differenziato a livello internazionale si calcola una base minima del 60% del salario mediano di categoria e non il 55% come scelto dal Consiglio di Stato. Ma questo è solo un esempio. I Verdi del Ticino valuteranno attentamente e approfondiranno il meccanismo scelto per definire queste cifre, ma è certo sin da ora che se le cifre non permetteranno ai residenti di vivere dignitosamente con il loro salario sarà referendum.

Per approfondire il tema, in occasione dell’assemblea ordinaria dei Verdi del Ticino che si terrà Sabato 11 novembre 2017, ore 15h00, presso la sala del Consiglio Comunale di Bellinzona, a partire dalle 17h00 avrà luogo un importante confronto tra il Consigliere di Stato e capo del Dipartimento delle Finanze Christian Vitta appoggiato da Stefano Modenini (AITi) vs la nostra gran consigliera Michela Delcò Petralli ed il sindacalista UNIA Enrico Borelli i quali faranno il punto della situazione su questo prezioso tema.
A moderare l’incontro il giornalista RSI Alain Melchionda.

 

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