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Il PPD fa marcia indietro sulla civica e litiga con Quadri. Righini boccia Cassis

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Giornata caratterizzata dallo scontro fra la Lega, o meglio fra il suo Consigliere Nazionale Lorenzo Quadri, e il PPD.

Il tutto è partito dal Comitato Cantonale pipidino di ieri, dove il parlamentino ha deciso di non sostenere l’iniziativa “Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri), sconfessando di fatto quanto avevano votato i parlamentari. “È un voto che riconosce il valore dei docenti, abbiamo fatto un esercizio di civica”, ha commentato Giorgio Fonio.

Parole che non sono piaciute a Quadri, che le ha definiti inqualificabili, e ha parlato del PPD come di un partito voltamarsina. “Quando si dice l’uregiateria. Il PPD fa il salto della quaglia, sconfessa il proprio gruppo parlamentare e si schiera contro la civica. Il partito ha forse paura di perdere il sostegno elettorale di qualche docente dell’ala sinistra del partito? Oppure il PPD non vuole che vengano insegnati ai giovani i fondamenti della nostra democrazia diretta (o semidiretta)? Quello che una volta era un partito conservatore è ormai ridotto ad ostaggio dell’ala sindacale?”. E ritiene che la scelta di andare alle urne sia stata corretta, perché sennò “il compromesso raggiunto in Gran Consiglio sarebbe poi stato buttato all’aria a breve termine grazie ai partiti voltamarsina, come il PPD ed il PS”.

Non si è fatta attendere la risposta di Fonio: “Se inqualificabile è il denunciare pubblicamente la mancanza di rispetto davanti ad un compromesso preso dopo anni di lavoro (chiedi al relatore Michele Guerra) o la continua denigrazione dei docenti allora si caro Lorenzo, sono inqualificabile. In un partito democratico che discute e dibatte proprio come vuole la civica, può succedere che la base dica ai propri rappresentanti che la scelta presa non è condivisa. Nei movimenti dove le decisioni le prendono pochi colonnelli questi non succede e ci si ritrova, per esempio, a votare tasse fino a ieri combattute, solo perché lo ha detto chi “comanda””. Concorda con lui il capogruppo Maurizio Agustoni, che sottolinea come “i deputati in Gran Consiglio non hanno rinnegato il loro voto e non sono dei voltagabbana. Semplicemente, come è già successo e come succederà sicuramente in futuro, la base l’ha pensata in modo diverso. Non è un dramma, è la democrazia ed è stato un esercizio di civica applicata”.

Sul tema ha detto la sua anche il primo firmatario dell’iniziativa, Alberto Siccardi, seccato dal fatto che Fonio ha parlato di patto non rispettato dagli iniziativisti stessi. “Vorrei precisare subito che nessuno di noi ha mai promesso di evitare una votazione e quindi non c’era nessun patto. Il fuoco di sbarramento di una parte degli insegnanti che sta indebitamente condizionando alcuni strati della popolazione ha solo un colore: quello politico”.

Sempre sul fronte PPD, interessante riflessione del presidente Fiorenzo Dadò in merito agli insulti via social (basti pensare al caso Mattei: non contento, il rappresentante di MontagnaViva Kevin Pidò ha ribattuto a Pelin Kandemir Bordoli, “giusto portarlo davanti al Gran Consiglio, ma allora Lisa Bosia Mirra?). “Che sia chiaro. Per noi quel che fa o non fa nel letto di casa sua Daniele Caverzasio non interessa assolutamente nulla! Sono affari esclusivamente suoi e gli portiamo il massimo rispetto”, precisa, sottolineando che interessa solo un eventuale coinvolgimento nel caso dell’infermiere assunto all’OBV (ci sono stati favoritismi?). Oggigiorno il sistematico dileggio delle persone, lo scherno, la calunnia, le volgarità più infamanti che riempiono i blog dei giornali online e i così detti social come Facebook. Anche nella classe politica prevalgono purtroppo le tre scimmiette e l’opportunismo.
Si tende perlopiù a subire gli sgarbi, impassibili, facendoli passare come se fossero cosette tra “soci”, cancellabili con la pacca sulla spalla accompagnata da un’amichevole “ciapatala mia “, così il giorno dopo si può far finta di nulla quando ci si ritrova agli aperò o al bar del Gran Consiglio. In realtà si preferisce non reagire, far silenzio, a volte per convenienza, quieto vivere o per paura, e quasi nessuno ha il coraggio o sente il dovere morale e civile di stigmatizzare pubblicamente le incoerenze e le volgarità, reagendo con fermezza”. Ma, conclude, probabilmente la vicenda finirà nel dimenticatoio e non cambierà nulla.

Anche nel Comitato cantonale del PS sono volate posizioni forti: il presidente Igor Righini ha detto la sua in merito alla candidatura al Consiglio Federale di Ignazio Cassis: “Non mi rappresenta, è lontano da me oltre che dalle sensibilità e dai problemi del Ticino. Il PLR ticinese gioca la carta del candidato italo svizzero rappresentante di tutto il Ticino, ma Cassis rappresenta quella politica neoliberale, di destra, disattenta alle problematiche sociali, ai bisogni del ceto medio, di chi fatica ad arrivare a fine mese. Per avere un’anima sociale non è obbligatorio essere socialisti. Basterebbe aprire il cuore e accendere almeno la fiaccola radicale. Ma purtroppo Ignazio Cassis è incapace di compiere questi gesti perché lontani anni luce dal suo essere”.

Il Partito Comunista dal canto suo critica “la decisione odierna del Consiglio federale di estendere dai 19 ai 37 anni l’obbligo di pagare la tassa militare, mentre attualmente l’assoggettamento parte dal 20° e si conclude al 30° anno di età, così come l’introduzione di una tassa militare finale. L’inabilità al servizio militare è una decisione medica e come tale non dovrebbe essere giudicata come una responsabilità individuale su cui battere cassa”, invitando i giovani a optare per il servizio civile.

Il PLR dal canto suo ha reso nota la risposta del Governo a un’interrogazione in merito al deposito di scorie radioattive di Ispra, in Italia, che non risulterebbe, secondo verifiche, pericoloso.

In merito alle candidature proposte dai partiti per il CdA della LASA, e dunque all’aeroporto più in generale, si chiede Sara Beretta Piccoli: “ma vi sembra logico che dei Consiglieri Comunali che dovranno votare per il credito milionario del aeroporto di Lugano, siedono anche nel Consiglio di Amministrazione dello stesso aeroporto?!?… sarà che non capisco un tubo di politica, ma questo mi sembra giusto un “piccolo” conflitto d’interessi!!!”

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