In vista delle elezioni cantonali rimane ancora l’incognita Lega-UDC: assieme o separate? Non si sono ancora sciolti i nodi.
Il PS, con diversi suoi granconsiglieri (Raoul Ghisletta, Henrik Bang, Lisa Bosia, Gianrico Corti, Milena Garobbio, Gina La Mantia, Daniela Pugno Ghirlanda, Carlo Lepori) si chinano sul tema dei senzatetto e con un’iniziativa parlamentare chiedono “la creazione di una base legale che consenta il finanziamento di dormitori per le persone senza tetto: la partecipazione del Cantone deve essere a nostro avviso al minimo del 50% degli investimenti e del deficit riconosciuto”, sul modello di quanto avviene a Coira e a Losanna.
Le basi legali per giustificare le pensioni dei Ministri ci sono: la documentazione presentata, che si basa su una legge del 1963, convince Fabio Bacchetta Cattori, coordinatore della Sottocommissione Finanze del Canton Ticino. Il tema sarà portato presto in Gran Consiglio, a novembre o dicembre, forse contemporaneamente ai rimborsi.
“No all’isolamento della Svizzera. Con questa chiara affermazione, il comitato interpartitico contrario all’iniziativa si è presentato lo scorso 15 ottobre, tra i suoi membri, anche Glauco Martinetti, Presidente della Cc-Ti. In quanto associazione mantello dell’economia, la Cc-Ti non può che schierarsi contro questa pericolosa iniziativa che rischia di danneggiare fortemente tutta l’economia svizzera e attira l’attenzione sulle implicazioni che potrebbe avere una sua implementazione”, inizia la nota della Camera di Commercio, che prende posizione e indica la Svizzera come un piccolo paese “che con un mercato interno altrettanto piccolo e velocemente saturo, non bisogna quindi dimenticare che la nostra prosperità dipende in gran parte dalle esportazioni, un dato su tutti: l’economia elvetica guadagna quasi due franchi su cinque all’estero”. Inoltre “la nostra autodeterminazione esiste già oggi. Siamo infatti liberi di sottoscrivere gli accordi che vogliamo e di non sottoscrivere quelli che non vogliamo, in piena autonomia, come abbiamo sempre fatto. Non mettiamo quindi in pericolo una formula vincente!”.
“Il diritto svizzero protegge meglio di quello europeo. Sono assolutamente contraria a che il diritto europeo regoli tutte le relazioni fra la Svizzera e l’UE” aveva dichiarato Calmy-Rey in un’intervista rilasciata ad agosto al Sonntagsblick: la frase è stata usata dall’UDC nei flyer a favore del sì e l’ex Consigliera Federale si definisce scioccata. Marco Chiesa la riprende: “Mi chiedo perché si sciocchi di una sua dichiarazione. Per di più tanto di una volta che ha ragione”.
Lorenzo Quadri invece sottolinea delle scritte apparse in Ticino a favore di una manifestazione per i migranti: “Fossero comparse scritte contro l’immigrazione clandestina, moralisti a senso unico, sinistrati e compagnia cantante starebbero già strillando allo scandalo ed al razzismo al massimo dei decibel. Invece, i “loro” possono permettersi di imbrattare la proprietà pubblica con graffiti che inneggiano alla violazione della legge; e stranamente quelli che si sciacquano la bocca con “il rispetto della legalità” non fanno un cip. Naturalmente il costo della pulizia del muro imbrattato lo paga il solito sfigato contribuente. Ma tanto gli autori di queste scritte le tasse mica le pagano, o magari le pagano all’estero in quanto arrivano da oltreramina, per cui: chissenefrega! E si aspetta ancora la ferma condanna da parte degli ambienti di cui sopra per i volantini comparsi nei giorni scorsi in cui la polizia cantonale viene paragonata ai nazisti. Dove sono l’inutile e faziosa commissione federale contro il razzismo, la federazione delle comunità israelite, eccetera? Questi gremi si indignano solo su comando dei radikalchic?”.
Tiziano Galeazzi invita a firmare il referendum sulle armi: “La sovranità della Svizzera verrebbe minata, creando un precedente pericolosissimo d’imposizione e applicazione di una legge europea, senza alcuna base scientifica che provi anche solo a dimostrare che questa proibizione porti qualcosa per combattere il terrorismo (obiettivo dichiarato).Dal punto di vista delle tradizioni puramente elvetiche, verrebbero messe in pericolo e dimenticate pure queste. Non si potrà più porre fine alle richieste ulteriori di Bruxelles. Che ne diremmo di veder abolito o comunque drasticamente ridotto il tiro di campagna federale? Così altri esempi di varie categorie, come le società di tiro svizzere e la grande famiglia di cacciatori in un futuro non troppo lontano. Non da ultimo, vi è la questione dell’introduzione di nuove basi giuridiche che non ci appartengono. Abbiamo già delle leggi chiare e severe per tutto quanto riguarda la regolamentazione sulle armi in Svizzera. Questa imposizione, come scritto sopra, aprirà la strada ad altri dossier che ci legano all’UE. Non dimentichiamo poi, che diversi paesi appartenenti all’unione sono anch’essi critici e contrari a queste restrizioni sulle armi. Nemmeno corretto dire, da parte dei sostenitori svizzeri a queste imposizioni, che se non dovessimo accettarle, cadrebbe l’accordo di Schengen”.
Non c’è stata alcuna fuga dalla Polizia Comunale di Bellinzona, “non è corretto affermare che nel primo anno e mezzo di attività circa una decina di agenti abbiano abbandonato il corpo di polizia comunale. Le dimissioni sono state 5, ovvero un numero che manifestamente non rappresenta il 30% del corpo”, ha spiegato il vicesindaco Andrea Bersani rispondendo all’interpellanza con cui Manuel Donati (Lega/UDC) e cofirmatari chiedevano di un possibile un problema di condotta all’interno del corpo stesso.