Il Ticino ha festeggiato il suo Consigliere Federale, Ignazio Cassis, giunto a Bellinzona col treno e omaggiato da personalità politiche e cittadini comuni, moltissimi, in Piazza del Governo.
Il suo discorso è stato meno concentrato sulla politica e sulle linee programmatiche rispetto a quello di insediamento, infatti ha ringraziato e ricordato le persone che lo hanno condotto a essere su quel palco, partendo da quando scoprì la politica grazie al ruolo di medico cantonale. In particolare, oltre alle persone a lui care, ha ringraziato il suo partito, sia la direzione cantonale che quella nazionale, i suoi sfidanti per il posto in Governo (Isabelle Moret era presente a festeggiarlo) e ha confessato di aver avuto paura che la democrazia diretta non funzionasse il giorno della sua elezione, ovvero che non venisse riconosciuta l’opportunità alla Svizzera Italiana, e l’importanza della coesione nazionale, pericolo scongiurato. “La Svizzera è questa, quella che adoro!”, ha detto.
Didier Burkhalter, Ministro uscente, gli ha dedicato un discorso, hanno parlato ufficialmente anche Manuele Bertoli e il presidente del Gran Consiglio Walter Gianora. Molta la gente presente, e stasera si prosegue con la cena, poi dal primo novembre inizierà il lavoro vero.
Era attesa per questa mattina la sentenza per Lisa Bosia Mirra: ebbene, la deputata socialista è stata condannata. Il giudice Siro Quadri ha sottolineato il suo impegno umanitario, ma anche che le leggi sono state violate, infliggendole 80 aliquote giornaliere di 110 franchi l’una sospese per due giorni. Lei non si dimette, e ha annunciato ricorso in appello.
Il suo partito, il PS, ha diramato un comunicato, dove mette in evidenza quanto detto dal giudice e come i fatti sono avvenuti durante l’emergenza dei profughi alla stazione di Como. “Il Partito Socialista esprime solidarietà a Lisa Bosia Mirra, evidenziando che ha agito in questo contesto, per delle ragioni umanitarie e che i fatti per cui è stato confermato il decreto d’accusa non disonorano la sua persona. La pena pronunciata, sospesa con la condizionale, inferiore alle 90 aliquote e per cui la Pretura penale è competente – contrariamente a quelle superiori per cui sono chiamati ad esprimersi i quattro giudici del Tribunale penale cantonale – conferma che i fatti imputati a Lisa Bosia Mirra non hanno nulla a che spartire con atti commessi per ragioni pecuniarie o criminali. In questo senso, il PS confida pienamente nella giustizia e nell’insieme dei suoi gradi di giudizio, cui Lisa Bosia Mirra si affiderà nel caso in cui dovesse decidere d’impugnare questa sentenza di prima istanza”.
Sarebbero per le dimissioni, invece, a destra. “Aveva promesso le dimissioni”, ha ricordato Massimiliano Robbiani, mentre per Lorenzo Quadri “le dimissioni, come il rispetto della legge, la sinistra con la morale a senso unico li pretende solo dagli altri. Mica dai “suoi”. Le leggi che non piacciono ai compagnuzzi si possono violare. Solo gli altri devono rispettare le sentenze. I “loro” no. Solo gli altri devono lasciare le cariche. I “loro” no. Socialisti a statuto speciale!”.
Il Partito Comunista organizza per domani un incontro, a Bellinzona, per parlare del Venezuela. “Nonostante la campagna di disinformazione e le provocazioni del governo statunitense ai danni della sua sovranità, il Venezuela continua ad approfondire le istanze di partecipazione popolare. Qual è la situazione del Paese dopo l’elezione dell’Assemblea Costituente? Quali sono le prospettive del processo rivoluzionario bolivariano nel contesto del mondo multipolare?”.