Torna in edicola Il Mattino, e lo fa col botto. La prima pagina è subito un attacco, pesante e deciso, a Ignazio Cassis e alla sua rinuncia al passaporto italiano, per il settimanale fatta per opportunismo. “Arlecchino servo di due padroni!”, grida la prima pagina, e si dice che la Lega, se già prima era scettica, adesso è convinta di non votare per il ticinese nella corsa alla successione di Burkhalter.
Nelle pagine interne, si sottolinea come lo stesso Cassis, dopo aver acquisito la nazionalità svizzera da adolescente, ha ripreso quella italiana, e come egli ha agito cercando di anticipare proprio l’uscita del giornale.
Sul tema doppia cittadinanza, sempre sul Mattino, si sono espressi alcuni politici. Per Roberta Pantani e Fabio Regazzi un Consigliere Federale non può averne più di una, così come Marco Chiesa e Sergio Morisoli, mentre per Sabrina Aldi i criteri importanti per valutare un Ministro sono altri. Per contro, la Consigliera Nazionale Ada Marra ritiene che il doppio passaporto è qualcosa di normale per chi vive nei cantoni di confine, e impedirla vorrebbe dire cambiare la realtà, candidando solo prescelti di pochi cantoni.
L’altro tema caldo è quello relativo alle Autolinee Regionali Luganesi e alla battaglia che hanno ingaggiato col DECS. La Lega, tramite il suo settimanale, accusa Bertoli di aver tolto il mandato per affidarlo, magari, a dei trasportatori frontalieri o appena arrivati in Ticino. Su Facebook, sia Giorgio Fonio che Henrik Bang fanno notare come in realtà sia una questione relativa al Contratto Collettivo di lavoro, che un’azienda che riceve sussidi pubblici deve avere. In serata, il colpo di scena, con le ARL che annunciano di aver denunciato Bertoli e i traportatori ignoti che dovrebbero prendere il loro posto.
