Il fatto di tassare secondo la tassazione ordinaria i frontalieri, dal 2012, causerà problemi alle casse del Cantone? Ci sono opinioni divergenti. Per Samuele Vorpe, ricercatore SUPSI (quello contestato da Pronzini) no: La possibilità di chiedere la tassazione ordinaria c’è da anni, causa una sentenza del Tribunale Federale. Tra i motivi che si potrebbero addurre per citare la mancata esplosione di richieste, anche il fatto che molti frontalieri non dichiarano il loro reddito del lavoro in Italia perché l’accordo sui frontalieri prevede che paghino le imposte sul reddito del lavoro solo in Svizzera. E, probabilmente, gli va bene così perché le imposte ticinesi sono molto inferiori a quelle italiane. Ecco perché non hanno interesse a chiedere una tassazione ordinaria dove sì avrebbero diritto a qualche deduzione in più, ma dovrebbero dichiarare tutta la loro situazione al fisco ticinese”. Per il direttore della Divisione delle contribuzioni del DFE Lino Ramelli: “Tendenzialmente ci saranno ripercussioni negative a livello di entrate fiscali per il Cantone, ma è prematuro fare stime precise. La Legge entrerà in vigore nel 2021 è non fa null’altro che ancorare un principio già esistente in virtù della giurisprudenza del Tribunale federale. Parallelamente vi saranno anche importanti oneri amministrativi derivanti dalle difficoltà di accertamento, ma anche in questo ambito vale quanto detto sopra”.
A Lugano fra fine maggio e inizio giugno si terrà la Settimana del Pride, e al corteo di sabato, che sarà il clou, prenderanno la parola il sindaco Marco Borradori, il capodicastero Roberto Badaracco e il Consigliere Federale Ignazio Cassis. La sua presenza e l’evento in sé divide.
“Personalmente sono favorevole. Giusto che il mondo LGBT possa ottenere visibilità e lanciare una discussione ma non vorrei che un’eccessiva esuberanza di questo evento non finisca proprio per ridicolizzare gay e lesbiche, danneggiandoli”, ha detto Sara Beretta Piccoli del PPD, partito che aveva criticato la manifestazione (con la firma della stessa consigliera comunale).
“Principalmente sono contro i Pride troppo eccessivi. Sia chiaro, non ho nessun problema se la comunità LGBT vuole manifestare per dire quello che pensa e per rivendicare i suoi diritti. Ma sono assolutamente contrario all’eccesso, come sfilate con gente seminuda sui carri. Stessa cosa se fosse una ‘manifestazione eterosessuale’: è una questione di pudore e rispetto”, ha risposto Daniel Grumelli dei Giovani UDC. In casa UDC, a Orlando Del Don non piace il fatto che Cassis partecipi: “Ma Cassis non ha proprio niente di meglio da fare? Non dovrebbe magari occuparsi di questioni di peso per tutto il Paese?”.
“Tutti i globalisti presenti in Ticino beneficeranno degli sgravi sull’imposta sulla sostanza se dovesse essere approvata in votazione la Riforma fiscale”, ha scritto in un’interrogazione Matteo Pronzini, chiedendo di quanto sarà ridotto in caso di sì il 29 aprile l’introito fiscale dei globalisti, quanti sono esattamente, quali gli ultimi arrivati e che ripercussioni hanno avuto sulla fiscalità ticinese.
Il deputato PPD Claudio Franscella ritiene che bisognerebbe istituire, in Gran Consiglio, un’ora delle risposte alle interpellanze. l’organizzazione attuale delle risposte da parte dei direttori dei Dipartimenti avviene casualmente, senza alcuna programmazione anticipata o coordinazione con altri Dipartimenti. Accade quindi sempre più frequentemente che ogni direttore di Dipartimento raggruppi le diverse interpellanze pendenti e comunichi le relative risposte prima o dopo le sue trattande, magari nel bel mezzo dei lavori parlamentari, con il risultato di non avere l’attenzione dei parlamentari, di allungare oltre misura le sedute stesse e di impedire di fatto l’evasione di tutte le trattande all’ordine del giorno nei tempi prestabiliti”, spiega. Ha inoltrato un’iniziativa elaborata, che segue una generica da lui già depositata che aveva trovato riscontri positivi ma mai nessun seguito reale.
A Lugano, l’inchiesta amministrativa contro Gagnon e Sganzini per gli appalti irregolari al LAC si è conclusa con un richiamo formale.
Il leghista Aron D’Errico aveva chiesto notizie in merito a due frontalieri assunti presso la casa anziani San Carlo di Bellinzona, che gli risultavano essere senza diploma. Entrambi, è stato confermato, ne sono sprovvisti ma lo conseguiranno.
Il PPD di Chiasso è preoccupato per i posti di lavoro nelle FFS, e dopo l’atto parlamentare di ieri dei deputati del Mendrisiotto, è la sezione del partito a chiedere maggior rispetto, “le FFS sono state per Chiasso e i chiassesi un importante datore di lavoro Nella nostra cittadina erano oltre 1’000 i lavoratori occupati nei vari settori ferroviari (funzionari dirigenti, servizio pulizia carrozze, servizio di manovra, officine, controllori veicoli, verificatori, servizio alla clientela). Oggi per contro i dipendenti occupati non sono più di 500 e per il futuro qualcuno sembra prospettare un ulteriore smantellamento. Abbiamo dato moltissimo alle FFS sia in termini di manodopera che di territorio, per questo ci si attende dall’ex regia federale maggior rispetto!”.