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Nuovo caos all’USSI, Beltraminelli: “lo sapevo”

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Un nuovo caso pare scuotere l’USSI, l’Ufficio del sostegno e dell’inserimento: indagando su Argo 1, la CPI preposta ha scoperto che, su 36 dossier di casi in assistenza, prelevati a caso, ben 29 contenevano errori, per cifre importanti. Il tutto è stato trasmesso alla Commissione della Gestione e alla Sottocommissione di vigilanza, ed è già stato informato il Governo.

In serata Paolo Beltraminelli ha detto di essere a conoscenza del tutto da almeno un anno, e ha ridimensionato, parlando di un’incidenza di errori dell’1%, dunque a suo dire accettabile.

Pelin Kandemir Bordoli dal canto suo ha fatto sapere che i parlamentari vogliono capire cosa sia successo, e che il dossier è ora in mano alla Sottocommissione Finanze.

Un gruppo di artigiani indipendenti ha organizzato una manifestazione per chiedere di abolire la LIA. “La legalità che i sostenitori della LIA millantano di volere perseguire venga effettivamente ripristinata abrogandola, come il Governo Ticinese ha deciso giustamente di proporre al parlamento. Purtroppo la Dir. dell’UAE con solo un “20%” del totale degli artigiani ticinesi, nemmeno davanti all’evidenza dell’illegalità, della dannosità e dell’inutilità della LIA vuole passare oltre e occuparsi di ciò che veramente servirebbe all’intera categoria. Questa manifestazione vuole dare visibilità a quanta sia l’avversione per questa legge che ha fermato 731 attività (quanti siano i posti di lavoro persi non è noto), si sa invece che 1000 aziende straniere grazie alla LIA ora hanno visibilità e certificazione statale. Noi non siamo organizzati, non siamo rappresentati, ma quando andremo alle urne il nostro voto rappresenterà 80% degli artigiani e non il 20%, e questo lo ricordiamo ai parlamenterai che decideranno di ignorare la nostra richiesta di abrogazione”, si legge.

Fabio Regazzi del PPD torna a scagliarsi contro il travertino romano della stazione di Bellinzona. “I nodi vengono al pettine. Non solo le FFS hanno ignorato il granito ticinese, ma hanno optato per un materiale (il travertino romano) che dopo un anno e mezzo sta già mostrando difetti strutturali”, scrive.

Patrizia Ramsauer è preoccupata per gli scoiattoli in Val Morobbia e chiede pertanto al Consiglio di Stato se sia possibile mettere dei cartelli in entrambe le direzioni, alcuni metri prima del punto di attraversamento, per rendere attento chi circola sulla strada.

 

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