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Nuovo scandalo nell’Amministrazione. Caos attorno al PS

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Un nuovo scandalo scuote l’Amministrazione Pubblica: una funzionaria è infatti finita sotto inchiesta. Ecco il comunicato di Ministero e Polizia: “Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale comunicano l’apertura di un procedimento penale a carico di una funzionaria dell’Amministrazione cantonale. Gli accertamenti riguardano un prestito di denaro concesso nella primavera del 2016 al marito della funzionaria da parte di un detenuto. Le ipotesi di reato a carico della dipendente della pubblica Amministrazione sono quelle di corruzione passiva subordinatamente di accettazione di vantaggi. Il procedimento è stato parallelamente aperto anche nei confronti del detenuto (per il quale si ipotizzano i reati di corruzione attiva subordinatamente di concessione di vantaggi) e del marito della funzionaria (gli addebiti ipotizzati a suo carico sono quelli di istigazione alternativamente complicità in corruzione passiva, subordinatamente istigazione alternativamente complicità in accettazione di vantaggi).
Al termine dei verbali di interrogatorio odierni non sono state prese misure restrittive della libertà personale nei confronti dei tre imputati. L’inchiesta è coordinata dal Sostituto Procuratore generale Andrea Pagani. Il Consiglio di Stato, quale autorità di nomina, è già stato nel frattempo informato conformemente all’articolo 40 della Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti (LORD). Ulteriori accertamenti sono in corso. Per il momento non verranno rilasciate ulteriori informazioni”.

A stretto giro di posta, è arrivata anche la nota del Dipartimento delle Istituzioni, dove la donna lavora. Il Dipartimento ha preso atto dell’apertura di un’indagine a carico di una collaboratrice dell’Ufficio dell’assistenza riabilitativa della Divisione della giustizia; le ipotesi di reato, formulate a suo carico dalla Magistratura, sono quelle di corruzione passiva subordinatamente di accettazione di vantaggi. In concomitanza con l’apertura dell’inchiesta penale, nei confronti della funzionaria sarà aperta un’inchiesta amministrativa. Internamente all’Ufficio interessato sono state svolte verifiche e adottate misure aggiuntive di prevenzione. Il Consigliere di Stato Norman Gobbi – nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza – condanna l’accaduto ed esprime profondo rincrescimento di fronte a situazioni che minano la fiducia che i cittadini ripongono nell’Amministrazione cantonale e nelle Istituzioni. Sulla vicenda non verranno rilasciate ulteriori dichiarazioni”.

In serata si è saputo, secondo indiscrezioni, che la persona che avrebbe prestato diverse migliaia di franchi al marito della donna è un notissimo pedofilo, Flavio Bomio, l’ex presidente della Società nuoto di Bellinzona condannato nell’agosto del 2013 a 11 anni di carcere per coazione sessuale e ripetuti atti sessuali con fanciulli. L’uomo aveva già goduto di un congedo, e sul tema la funzionaria non avrebbe voce in capitolo, per cui Bomio non avrebbe avuto vantaggi diretti.

In casa PS si discute. Il rappresentante del Forum Alternativo Damiano Bardelli è stato durissimo: “Il Partito socialista è morto con il risultato della Riforma fiscale di questa domenica. Quella che fu la principale istituzione di difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori in Ticino oggi non esiste più, è diventata una zavorra per le lotte portate avanti dalla sinistra. Malgrado la base del partito continui ad impegnarsi in favore di una società più giusta, l’establishment socialista si allea con la casta che governa questo cantone e l’aiuta a far passare delle politiche neoliberali di regali fiscali ai super ricchi”, scrive. “Visto che la base del partito si era opposta vigorosamente alla riforma, ci si aspetterebbe che la direzione del PS reagisca con decisione contro quei sabotatori che hanno fatto campagna a favore dei regali fiscali ai super ricchi in cambio di misure sociali insignificanti. E invece il presidente del partito Igor Righini fa spallucce e si lascia scivolare tutto addosso. Anzi, peggio: ai microfoni di Teleticino giustifica le scelte di Bertoli (“Il nostro ministro agisce all’interno del governo e deve rispettare la collegialità. Non abbiamo agito contro Bertoli.”) e, colmo dell’assurdo, al Quotidiano afferma addirittura che “il PS è vincitore perché si è comportato come bisognava comportarsi. Insomma, con il risultato di domenica il PS ha ufficialmente cessato di essere l’istituzione di riferimento del popolo della sinistra ticinese”. E invita i “compagni” a entrare a far parte del fronte sindacale oppure del ForumAlternativo.

Fabrizio Sirica aveva già sparato a zero, dopo la votazione, parlando di vittoria dell’escamotage e dei super ricchi. Il capogruppo Ivo Durisch non commenta, Igor Righini parla di visioni diverse.

A non mandarle a dire è Adriano Venuti, membro della direzione del PS: “gettarsi come degli avvoltoi su un partito che magari non sta bene, ma che ancora non è morto, è poco elegante. Il Partito Socialista, rappresentato dal suo presidente, dal capogruppo in Gran Consiglio, da quasi tutta la direzione e dalla grande maggioranza della sua base ha continuato il suo lavoro attivo contro gli sgravi fiscali dapprima raccogliendo le firme necessarie alla riuscita del referendum e poi con interventi sui media, con la partecipazione a dibattiti e con la presenza in piazza per spiegare le ragioni del no.
Purtroppo non tutti hanno saputo accettare la scelta democratica ed estremamente chiara della Conferenza Cantonale. Qualcuno, in particolare Raoul Ghisletta ha scelto di avere un ruolo attivo in favore del sì, scendendo in strada a spiegare le sue ragioni e coordinando la campagna sui social media. Ghisletta non è nuovo a questo menefreghismo, lo abbiamo già visto anni fa quando si è trattato di votare sulle centrali a carbone di Lünen. È  chiaro che la posizione del presidente della VPOD ha contribuito a creare confusione tra l’elettorato socialista, ma questo non giustifica un’azione generalizzata contro il partito”. Il suo invito a chi non è d’accordo è di iscriversi  al partito e partecipare alla sua direzione.

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