Helvetia Christiana non molla e ricorre al Consiglio di Stato per il mancato permesso di recitare un rosario in occasione del Gay Pride. “Helvetia Christiana lamenta la carente motivazione della decisione municipale. Infatti il Municipio di Lugano ha rifiutato la domanda in sostanza in quattro righe stringate”, si legge in una nota. “Nel merito, Helvetia Christiana critica l’atteggiamento del Municipio di Lugano, che non ha rispettato la giurisprudenza in merito. L’Esecutivo si è infatti scordato che nell’ipotesi in cui la persona richiedente agisca nell’esercizio dei diritti costituzionali, come la libertà di espressione e di religione, esiste un “diritto condizionale” all’uso di una piazza. Soltanto in presenza di imperiose ragioni di sicurezza o di ordine pubblico l’Ente pubblico potrebbe negare l’autorizzazione. Helvetia Christiana ritiene che il Municipio non ha mai messo in evidenza simili problemi, ma ha negato il permesso solo per esclusivi motivi politici e ideologici”. Propone anche due date, e riserva una stoccata al Municipi0 a maggioranza leghista: , “sorprende che sia proprio un Comune a maggioranza leghista ad allinearsi in modo esplicito al cosiddetto “pensiero unico”, denigrando coloro che non la pensano ugualmente, e adottando metodi di cui loro stessi lamentano di essere sistematicamente vittime”.
Se godi di agevolazioni fiscali e poi lasci il Ticino, devi restituire i soldi che hai risparmiato. Lo chiede un’iniziativa parlamentare di Massimilano Ay del PC. Ci sono aziende che usufruiscono dei privilegi fiscali previsti dalla Legge sull’Innovazione economica e poi – dopo averne bellamente approfittato sulle spalle dei cittadini – delocalizzano verso altri lidi, magari dove possono sfruttare manodopera a basso costo. Questi comportamenti irresponsabili impoveriscono il tessuto produttivo del nostro Paese e causano ingenti costi sociali (leggi: licenziamenti) alla collettività: il Partito Comunista vuole impedire questa truffa alla società fatta passare per libertà di impresa! L’iniziativa parlamentare depositata dal nostro deputato Massimiliano Ay chiede che chi riceve un incentivo fiscale debba rimborsare lo Stato qualora abbandonasse il Cantone entro dieci anni dal termine dell’agevolazione”.
I Verdi sono indignati per la proposta della Gestione di portare il salario minimo in una forchetta fra 19 e 19,50 franchi orari, 25 centesimi più di quella precedente. “Le cittadine e i cittadini ticinesi hanno votato a favore dell’introduzione di un salario minimo dignitoso, lanciando un segnale chiaro a chi continua a perseguire il mero profitto esternalizzando i costi sociali e ambientali del loro agire economico. In molti hanno ritenuto importante che i lavoratori residenti possano competere ad armi pari con i lavoratori provenienti da oltre confine, partendo da minimi salariali che permettano di vivere dignitosamente in Ticino. Evidentemente per Lega, PPD e PLR, sostenere i lavoratori residenti non appare minimamente una priorità.
Siamo il cantone con il tasso di workingpoor più alto di tutta la Svizzera, con un tasso di povertà tre volte superiore alla media nazionale. Una situazione inaccettabile che il nostro governo non vuole risolvere, anzi. Invitiamo i parlamentari che oggi sostengono questa soluzione tutt’altro che dignitosa a provare a sopravvivere con uno stipendio di 19 franchi l’ora, immaginando quali e quante potrebbero essere le ripercussioni che una situazione del genere avrebbero su di lui e sulla propria famiglia”.
Carlo Zoppi vicecapogruppo del PS Lugano unitamente a Tessa Prati (PS), Giovanni Albertini (PPD), Danilo Baratti (Verdi), Rupen Nacaroglu (PLR) e Lukas Bernasconi (LdT) chiedono al Municipio, dopo il caso Morel, se si ritiene che le realtà artistiche indipendenti possano convivere con il Comune stesso oppure no.
Nicholas Marioli a Lugano interroga il Municipio: esso aveva dato il via libera per i corsi facoltativi di dialetto, ma poi in pratica non si è mosso più nulla e vuole sapere a che punto si è, se è stato proposto al genitori e se si farà qualcosa da settembre.
A Locarno invece cinque deputati di PPD, Lega e PLR accusano il capodicastero sicurezza di voler snaturare il carnevale di Solduno, portando i festeggiamenti notturni in un capannone anziché nei bar, per il timore di attentati per mezzo di veicoli. Un’ipotesi che per fortuna appare fantasiosa, ma i cinque chiedono lumi.