Sabato durante il Comitato Cantonale verranno confermati (con ogni probabilità) i nomi scelti dal PLR per la lista per il Consiglio di Stato. Nel PPD ci sono ancora tante voci. Il nome che è spuntato oggi è quello di Alessandra Zumthor, ex direttore del Giornale del Popolo, e parrebbe sparito quello di Fabio Bacchetta Cattori: il motivo? Non si conosce. Zumthor si giocherebbe il posto con il capogruppo Maurizio Agustoni, poi, oltre a Beltraminelli e De Rosa, ci dovrebbero essere Michele Rossi e Elia Frapolli. Ma i dubbi restano.
Per quanto riguarda la Lega, non si sa se correrà sola o con l’UDC. Ci sono trattative in corso, e se andassero in porto, assieme a Zali, Gobbi e Caverzasio potrebbe andare in lista il presidente Piero Marchesi, forse addirittura anche un altro democentrista. Ma in cambio l’UDC vorrebbe una lista unica per il Consiglio degli Stato, dove correrebbe Marco Chiesa, escludendo di fatto Battista Ghiggia, il quale avrebbe voglia di riprovarci e non ha ancora detto né sì né no.
Nuova svolta nel caso Finzi Pasca-LAC. Dopo che quasi tutto il Consiglio Comunale invitava al dialogo, Roberto Badaracco è riuscito a mediare (facendo parte sia del Municipio che dell’Ente autonomo del LAC) e i due organi scriveranno una lettera congiunta all’artista, chiedendo di “precisare le sue richieste così come l’esistenza di eventuali difficoltà oggettive di cui non si è ancora presa compiuta conoscenza.
Valuteranno quindi insieme alla direzione del LAC le richieste e proporranno un incontro in base a elementi ben definiti alla Compagnia Finzi Pasca, con l’obiettivo di identificare e adottare una strategia comune a tutela degli interessi di tutti.
Città, LAC e Compagnia sono tre componenti che, insieme, possono e devono continuare a operare – ognuno secondo le sue competenze – per il bene della Città in generale e del suo posizionamento culturale in particolare. La Compagnia Finzi Pasca e il LAC sono ormai entrati entrambi nel cuore di Lugano e dei Luganesi: perciò il Municipio resta fiducioso sulla possibilità di continuare la collaborazione in modo proficuo”.
Manuele Bertoli non è d’accordo con gli sgravi fiscali proposti da Christian Vitta, che in ogni caso non sono ancora arrivati sul tavolo del Consiglio di Stato. Li reputa una manovra elettorale, oppure pensata per un possibile referendum sull’applicazione cantonale della riforma federale. Per lui “avremmo una riduzione del moltiplicatore cantonale dal 100 al 95 per cento, ovvero un taglio lineare per tutti, abbienti e meno abbienti, con vantaggi solo per i primi e senza una contropartita per i secondi. Nessuno si prenderebbe a carico altre politiche del Cantone con un importo equivalente o quasi al mancato introito di 60 o più milioni”.
E contro Vitta si scaglia anche il PS stesso, sul caso Luxury Good. “La multinazionale Kering ha deciso di cancellare 150 posti di lavoro in Ticino e di trasferirli in Italia. In Francia la trasmissione “Cash investigation” ha consacrato un reportage al sistema che permette a Kering di fatturare in Ticino per delle attività commerciali e produttive che avvengono all’estero: per questo sono state aperte delle importanti inchieste per evasione fiscale nei confronti del gruppo della moda attivo in Ticino con Luxury Good International (LGI). Una trasmissione che ha avuto una risonanza mondiale e dei fatti che sono stati ripresi anche in Ticino. Un commento e delle risposte sono state chieste al direttore del DFE Christian Vitta: si tratta di 150 posti cancellati nel Cantone! Ma Christian Vitta, che quando gli conviene è un giorno sì e l’altro pure in TV, non ha voluto rispondere. Assente! Su questo tema il responsabile del Dipartimento delle finanze e dell’economia non risponde! Secondo voi è accettabile?”.
Sul tema c’è stato un botta e risposta tra Caprara e Mirante.
“C’è da chiedersi a quale gioco stia giocando Cleto Ferrari“, scrive su Opinione Liberale il presidente PLR Gambarogno Guido Comperti, riferendosi a un ricorso inoltrato dallo stesso Ferrari che ha fatto posticipare al 2019 la votazione popolare sul credito aggiuntivo per la realizzazione del Porto, “È na tattica elettorale per avere visibilità in vista delle Elezioni cantonali di aprile, nel quale il già socialista, già leghista e ora democentrista vorrà forse confermare il suo seggio nel parlamento cantonale o un espediente per gettare ancora più fango sul quel Municipio dal quale è stato escluso (ma che ne faceva parte quando è stato promosso nel 2013). Siamo in molti ad essere stufi degli atteggiamenti di Cleto Ferrari, che creano unicamente confusione nella cittadinanza, negano il lavoro di Municipio e Consiglio comunale e soprattutto arrecano danni alla nostra regione, con un’immagine offuscata per chi ci guarda da fuori. Questo modo di agire non è far politica – e chi ne pagherà le conseguenze saranno ancora una volta molti cittadini, in particolare i giovani, che visto quanto accade si distanziano sempre più dalla politica”.
Per Nicholas Marioli il Municipio di Lugano poteva essere un po’ più tollerante in merito alle multe inflitte ai frequentatori della Festa d’Autunno dello scorso weekend. “Questo modo di agire è inoltre particolarmente penalizzante per il turismo. È incoerente chiedere alla popolazione e ai turisti di partecipare agli eventi cittadini e contemporaneamente non si è disposti ad esercitare neppure un minimo di tolleranza, considerato anche che i posteggi scarseggiavano a causa dell’alta partecipazione alla manifestazione”.
“A seguito dell’incidente avvenuto con il mio computer oltre una settimana fa e che è stato riportato in queste ultime ore nei media, vorrei informarvi che sto bene. Ringrazio tutte e tutti coloro che si sono interessati e che mi hanno scritto per sapere come sto. L’importante ora è che sia chiarito rapidamente come mai ciò sia potuto succedere, per evitare che incidenti simili possano ripetersi”, scrive Marina Carobbio. La Consigliera Nazionale socialista era dovuta andare in ospedale a causa dell’esplosione della batteria del suo computer portatile, uguale a quello in possesso di tutti i deputati.