Il Comitato NO Billag Ticino ha svelato ufficialmente i nomi di coloro che ne fanno parte, anche se erano più o meno noti: Alain Bühler (Co-Presidente No Billag Ticino, Vicepresidente del comitato nazionale), Lorenzo Quadri (Co-Presidente No Billag Ticino, Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi), Antonella Bignasca, Boris Bignasca (Granconsigliere Lega dei Ticinesi), Iris Canonica, Carlo Danzi, Battista Ghiggia, Lara Filippini, (Granconsigliera UDC), Eros Nicola Mellini (segretario cantonale UDC), Paolo Camillo Minotti, Paolo Pamini (Granconsigliere AL) e Massimiliano Robbiani (Granconsigliere Lega dei Ticinesi). Hanno ribadito la motivazione che spinge a voler togliere il canone, ovvero che “vi sono sempre più cittadini che nell’era digitale e di internet non sono più disposti a vedersi imporre dallo Stato il pagamento di un pesante obolo a un’emittente radiotelevisiva alla quale non sono interessati. Per dover poi ancora pagare per acquistare quei prodotti mediatici che invece desiderano vedere” e che per la RSI è arrivato davvero il momento di rinnovarsi, divenendo più vicina al pubblico ed efficiente. Come già detto, non parteciperanno a nessun dibattito organizzato da partiti che di fatto hanno già deciso che posizione prendere.
L’Associazione Incontro Democratico ha dato come indicazione di voto un no.
Si infuoca l’avvicinamento alla discussione in Parlamento del disegno di legge di Prima i nostri. PS, PLR e PPD infatti sono stati compatti nel firmare un rapporto di maggioranza che invita a bocciare la legge, affermando che votare qualcosa di illegale sarebbe una presa in giro per i cittadini, e che di cittadini stranieri deve occuparsi la Confederazione. Di tutt’altro avviso, ovviamente, la firmataria del rapporto di minoranza Lara Filippini per l’UDC, e con lei leghisti e Verdi.
Raoul Ghisletta ha interpellato il Governo chiedendo spiegazioni in merito a come vengono conteggiate le ore di assenza per malattia in Cantone, tenuto conto che chi si assenta per 15 minuti viene calcolato come chi è assente per una giornata intera, trattamento ritenuto ingiusto dai dipendenti scrupolosi.
L’UDC giovanile ha risposto all’iniziativa online della GISO che chiedeva di dichiarare Trump persona sgradita in Svizzera, e lo fa ha fatto con toni che hanno indignato: “Non starete a veder gironzolare per il Paese un pazzoide arancione razzista e sessista? Noi, invece, non staremo a vedere una grassa, arrogante, nana, stupida vacca (rivolgendosi a Tamara Funiciello) tentare di ferire valori nazionali come la neutralità- Ovviamente i nostri co-presidenti Nils Fiechter e Adrian Spahr non direbbero mai una cosa simile. Siamo persone educate e rispettiamo – al contrario di Tamara Funiciello – le istituzioni democratiche. Funiciello e la GISO se la sono invece presa con una persona per il colore della sua pelle e si sono espressi in favore di un divieto di entrata. Improvvisamente non gridano più ‘No borders – no nations’”.