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Ricatto UE, la Svizzera non ci sta. La Lega chiede misure drastiche, Abate e Romano dicono la loro

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La Svizzera è arrabbiata, e molto, con l’UE, che ha messo in scena una sorta di ricatto, ovvero concederà per un solo anno l’equivalenza delle borse elvetiche con quelle europee se la Confederazione non firmerà l’accordo quadro istituzionale. “La Svizzera adempie le condizioni per il riconoscimento dell’equivalenza delle borse, esattamente come gli altri Paesi terzi che hanno ricevuto un riconoscimento senza limiti temporali. Pertanto riteniamo che il riconoscimento limitato nel tempo costituisca una chiara discriminazione della Svizzera. Anche il fatto di vincolare questo dossier tecnico alle questioni istituzionali risulta inopportuno e inaccettabile. In occasione dell’odierna seduta straordinaria, il Consiglio federale ha definito la sua posizione in merito all’imminente decisione formale dell’Unione europea. Esso ritiene che la legalità di tale decisione sia dubbia e ha pure l’impressione che essa abbia lo scopo di indebolire la piazza finanziaria della Svizzera”, ha detto la Presidente della Confederazione Doris Leuthard, sottolineando come alla luce degli sviluppi il Governo potrà ripensare alla concessione del miliardo di coesione.

Intanto, il PS chiede a Cassis di prendere in mano il dossier, la Lega vuole “ritirare immediatamente l’impegno a regalare all’UE 1.3 miliardi di Fr a Bruxelles e – chiarire all’UE che non verrà sottoscritto nessun accordo quadro istituzionale; né entro il 2018 né mai. Con questo ennesimo atto di arroganza, l’UE conferma di considerare la Svizzera come una sua colonia. Ma è evidente che, se si è giunti a tanto, è a causa dell’inettitudine della maggioranza politica PLR-PPD-PSS, cameriera di Bruxelles, che le ha sempre permesso di farlo”, mentre si esprimono anche Marco Romano e Fabio Abate.

Per il primo, l’UE attraverso la Svizzera sta lanciando un monito al Gran Bretagna, e invita Cassis a perseguire la via bilaterale, mentre il secondo chiede di abolire la tassa di bollo.

“Per il PS la Svizzera deve: sottoscrivere l’accordo quadro che costringerà la Svizzera alla capitolazione, pagare incondizionatamente 1 miliardo all’UE senza contropartite, accettare ogni richiesta dell’UE senza obiettare e anteporre gli interessi dell’UE a quelli del popolo svizzero. I nemici della Svizzera li abbiamo in casa, spero che il popolo se ne accorga presto”, scrive invece il presidente dell’UDC Piero Marchesi.

A proposito di UDC, ieri nel Comitato Cantonale si è deciso per la libertà di voto per quanto concerne NoBillag, non dando ragione né a Bühler che voleva il sì né a Chiesa che voleva il no. Nel partito entra Cleto Ferrari.

La Lega ha un nuovo responsabile della comunicazione, interna e esterna: è Andrea Censi.

A Lugano continua l’alta tensione: dopo la replica di PPD e PLR, il capogruppo pipidino Michel Tricarico ha rimarcato la dose attaccando Foletti e dicendogli di essere disponibile ad andare assieme a lui al corso dedicato all’ABC. Peter Rossi, dei socialisti, ha scritto al Municipale che non può incolpare solo liberi e pipidini ma anche guardare in casa Lega. Il PPD “ha ritirato il ricorso contro ora che il moltiplicatore è sceso al 78% e a seguito del risultato della votazione popolare sulla tassa sul sacco, abbiamo ritirato il nostro ricorso al Tribunale amministrativo”.

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