Non hanno interessi all’interno dell’aeroporto, non sono candidati a nessuna carica, ma vogliono che lo scalo di Lugano Agno funzioni, per aiutare l’intero Cantone. Sono un gruppo di cittadini, che avvalendosi della competenza di un esperto quale il comandante Silvano Manera, hanno voluto gridare alla stampa, in tono pacato ma con parole pesanti, cosa non va all’aeroporto, e perché un concorso pilotato, a loro avviso, e dei membri del CdA della LASA che poco o nulla sanno di aviazione non vanno bene.
Prima di tutto, le domande. Perché tre membri hanno lasciato il CdA? E a questo punto, perché non sostituirli tutti? Poi, la concessione federale. Essa è stata data al Municipio, che l’ha subappaltata a LASA, una situazione particolare. Se succedesse un incidente aereo, la responsabilità ricadrebbe sul sindaco. Si è provveduto a stipulare delle polizze? Poi, la sicurezza. Il comandante Manera, pilota per oltre 35 anni, è sicuro, e lo conferma, con dati tecnici alla mano, che atterrare a Lugano è sicuro, però da vent’anni ormai (17, per la precisione), si parla di installare un semplice sistema di GPS, che permetterebbe a molte compagnie di scegliere lo scalo ticinese: perché non viene fatto?
Domande, senza risposta. “Le norme europee sono molto severe, però se conosciute alla perfezione, forniscono un mondo di opportunità”,spiega Manera. Lui, Federico Haas di Hotelleriesuisse, Massimo Frassi, responsabile di un trasporto privato, insistono su quanto l’aeroporto sia importante, su quanto servirebbe un suo sviluppo. Ma non così, lo dicono tutti.
“Servono innovazione, collegamento, intermodalità. Non allungare la pista, il che vorrebbe dire entrare in una categoria superiore e quindi necessitare di norme anti incendio più severe. Non ingrandire le infrastrutture, perché finchéci saranno, all’ora, più dipendenti che passeggeri (per un totale di circa 160mila all’anno, quando, numeri alla mano, ce ne vorrebbero almeno 350mila), non servirà a nulla, e oltretutto i debiti che andrebbero fatti si possono ripagare solo con l’attività commerciale”.
Come, allora? Intermodabilità prima di tutto, “colleghiamo l’aeroporto con le strade, con i mezzi pubblici. Prepariamo un check in già alla stazione, rendiamo connesso lo scalo con quelli vicini”. E Manera chiede trasparenza nella comunicazione, verso i cittadini.
Gli albergatori, dal canto loro, domandano destagionalizzazione e soprattutto affidabilità, se è vero che spesso e volentieri qualche volo viene cancellato. E Frassi, del trasporto privato, chiede perché i voli privati vengano deviati.
Tutte criticità, molte a partire dalla base, come l’accountable manager che non è il numero uno, mentre dovrebbe essere la persona di riferimento per UFAC, e quel concorso, secondo chi è intervenuto pilotato, che parla di “direttore e CEO“. Oltre alla responsabilità legale che cadrebbe sul sindaco in caso di incidente.
“O si svolta o si chiude”, è la conclusione. E per farlo, “servono tecnici”. Dunque, il candidato liberale Deillon e quello portato dall’UDC, Franco.