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Andrea Genola dice no ed è contro il FarWest LIA, un pantano a 100’000 franchi al mese

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Opinioni & Politica

Perché si è voluta la legge anti padroncini e si è fatta la LIA? Perché l’albo anti padroncini non si può fare. Infatti da subito la supposta legge anti padroncini ha subito modifiche e ritardi sull’entrata in vigore. Sono 3 anni che si tenta di salvare (a spese del contribuente) con perizie, studi, cavilli e capriole degne del Cirque Du Soleil.

Anche la direttrice della LIA ha ribadito tempo fa a un Quotidiano e anche a Varese all’”Academy di Confartigianato come lavorare in Ticino” che la LIA non è una legge anti padroncini, perché il suo spirito non è discriminatorio. Una legge si prefigge degli scopi imponendo delle regole e in questo caso i tribunali hanno sancito che le regole LIA non solo sono discriminatorie ma anche lesive della Costituzione Svizzera.

Nel comunicato si evince il fatto di sottolineare lo spirito di questa legge che sembra risultare inapplicabile a Andrea Genola si esprime con le seguenti parole:

Lo spirito qualche volta è il motore che fa nascere una legge che ha sempre lo scopo di ottenere un risultato. Lo spirito é delle persone, che nel tentativo di fare una legge forse utile, chi in buona fede, chi in mala fede, magari per vantaggio o per ignoranza, la propongo e la sostengono e altri per i medesimi motivi la contrastano. Comunque i fatti ci dicono che l’UAE da subito non si è fatta problemi a discriminare in modo plateale la stragrande maggioranza degli artigiani ticinesi, infatti aveva proposto la tassa obbligatoria LIA inferiore di 500.- fr per i propri associati (spirito LIA). Sempre i fatti ci dicono che nel 2016 il Consiglio di Stato aveva tentato di salvare inutilmente la LIA dai ricorsi dispensando i confederati dal pagamento della tassa“.

Cosa che aveva fatto insorgere l’UAE in un’assemblea straordinaria, perché a loro dire era assolutamente impensabile una LIA applicata in modo differenziato e gratuito a certuni. È evidente che il principio della discriminazione per l’UAE è molto variabile, perché ora sono proprio loro a proporre una LIA gratuita per alcuni pur di salvarla, questo nonostante prima affermassero che tutti dovevano pagare e che nemmeno una tassa in base alla cifra d’affari fosse ammissibile, adducendo motivi di auto finanziamento e argomentando con un costo di valutazione uguale per un’azienda piccola o grande che fosse. Cosa é cambiato nel frattempo?

Perché all’inizio per finanziare la LIA era assolutamente necessario che gli artigiani pagassero 2’000.-franchi poi erano sufficienti 600.- e ora va bene se alcuni non pagano nulla? Ma come si spiegano questi repentini cambiamenti?

Come fanno a diventare inutili cose prima assolutamente indispensabili? Una risposta la troviamo nello spirito UAE (che in TV auspicava che la politica influenzasse i giudici a loro favore) ben descritto nelle sentenze sulla LIA che l’ha giudicata uno strumento atto a favorire alcune aziende a discapito di altre: é questo il principio che si difende coi denti e a ogni costo? Ora grazie al sondaggio fatto dall’UAE tra i loro 700 iscritti sappiamo anche quanti forse sono i favoriti dalla LIA, solo 295 dei 700 soci, cioè 295 artigiani sui 5000 ticinesi.

Questa è la situazione oggettiva e fatuale che alcuni politici hanno l’incoscienza di sostenere ancora spendendo 100’000.- franchi al mese di soldi pubblici, oltretutto sapendo che gli scopi della legge LIA sono già coperti da altri enti e leggi (vedi sentenze). Insomma l’ennesimo tentativo di trovare in un mese una soluzione (che riceverà sicuramente almeno un ricorso che la stroncherà) inesistente non trovata in 3 anni buttando 3’300.- franchi al giorno, per cosa? Per finanziare una commissione che ha dimostrato di infischiarsene delle sentenze dei tribunali e degli ordini del Consiglio di Stato gettando così discredito sul sistema paese. Tutto questo in nome di una migliore correttezza, degli altri, per combattere il presunto FarWest di uno dei settori più regolamentati e sindacalizzati trascinandoci in un pantano della giungla primordiale.

Comunicato del 21.9.2018 Fonte: Andrea Genola.

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