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La LIA “l’è na Stria” che il buon senso e gli artigiani porta via

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Volevo aspettare l’ennesima sentenza che bastonerà la LIA prima di esprimermi nuovamente su questa carnevalata. Infatti avevo resistito a rispondere al presidente dell’Unione delle associazioni artigiani che sul GdP, per giustificare la necessità della LIA ha scritto …il diritto superiore ci ha imposto di NON discriminare le ditte estere… mi verrebbe da dire -allora l’avete fatta per discriminare quelle ticinesi!- Sempre sul GdP ha esposto alcuni dei sui meriti in favore del l’artigianato, che secondo lui dovrebbero bastare a giustificare quella stupidaggine della LIA che goffamente difende. Insomma per lui ad esempio un dottore, che salva molte vite ha poi il diritto di prendersene qualcuna, ma un suo concorrente con difficolta finanziarie magari a causa di un cliente moroso (per quest’ultimi un albo non c’è più) deve chiudere. Però venerdì (09,02,18) ho visto Patti Chiari, parlavano di una ditta che ha effettuato lavori deprecabili, il vice presidente UAE e commissario AIC,PC e LIA e chi più ne ha più ne metta, ha detto -se c’era la LIA questa ditta la buttavano fuori- ma la LIA c’è! Poi prosegue dicendo di non conoscere la ditta, ma ammette che quell’azienda ha inoltrato l’iscrizione alla LIA, ma non è iscritta perché vende e non monta serramenti. Poi però conferma di sapere che li montano come scritto sul registro di commercio che mostra. Non contento sostiene che se la LIA dovesse cadere sarebbe un peccato perché queste cose non accadrebbero, cosa intendeva non lo sò, perché la LIA c’è e lui è un suo commissario! Per questo scrivo e mi permetto di ricordare che carnevale la settimana prossima finisce, ma quello che si dice e si scrive resta e non è più difficile, come una volta, recuperare i documenti di quanto detto e fatto. I tempi cambiano, la memoria delle persone è sempre più corta, ma quella delle macchine no. Gli strumenti per recuperare documenti, articoli eccetera, ora sono di facile accesso per tutti, come gli strumenti, che taluni considerano cattivi quando diffondono ciò che non piace, ma diventano buoni quando dicono ciò che piace e stupendi in campagna elettorale. Bisogna adeguarsi al nuovo mondo e per uscire indenni da queste macchine infernali, può bastare non raccontare bugie per sostenere le proprie lecite opinioni. Magari alle prossime elezioni gli elettori saranno più avveduti e invece di chiedere ai politici cosa volete fare, gli chiederanno cosa hanno fatto, come a d’esempio -quanti ticinesi avete fermato con la LIA?- Poi andranno facilmente a verificare le loro parole.

Buon carnevale 2018 a tutti. Andrea Genola

Allegati. Doc. di riferimento

 

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