Questa la realtà dei giorni d’oggi che vede sempre più compromessa l’informazione dei media da determinati blogger e autori di fake news, una situazione che altera il criterio di informazione in ogni sua forma distorcendone il contenuto.
Non a caso basta affacciarsi nei social network per vedere personaggi privi di identità scolastica, storica o politica, millantandosi come persone di rilievo e cultura. Una propaganda socio-mediatica volta alla disinformazione e la distruzione della notizia, questo ormai alla base del giorno creando sempre più problemi in ogni ambito poi mettendo in rilievo i diritti nel criterio di libertà nell’espressione, formula che trova ampio spazio quando non disturba l’identità del lavoro svolto dai veri professionisti. Molte volte tali persone si smascherano da sole quando l’utente più avanzato effettua una ricerca su Google inserendo il nome e cognome dello stesso personaggio per poterne carpire la sua storia e il suo passato e facendosene un giudizio insindacabile.
Fortunatamente le istituzioni preposte e le leggi stanno lavorando e trovando soluzioni per un criterio informativo più corretto, vagliando soluzioni e ipotesi al caso per fermare questo fenomeno che ormai è diventato un problema.
Quando entra in gioco il mitomane….
Persona affetta da mitomania, visionario, illuso, millantatore, cosi’ si esprime la parola nel suo gergo stesso.
“La mitomania è una manifestazione psicopatologica caratterizzata dal ricorrente bisogno di distorcere la realtà, elaborando intenzionalmente scenari fittizi poco probabili.
Da ciò consegue la predisposizione a raccontare bugie, spesso di natura complessa e fantasiosa, allo scopo di nascondere agli altri le proprie debolezze, proteggersi dal giudizio altrui, accrescere la propria autostima, suscitare ammirazione, stima o compassione nelle altre persone”.
Da qui possiamo capire che la rete dei social network può essere molto attrattiva da un lato ma dall’altro riserva sfaccettature nefaste e sembra tirar fuori la parte peggiore dei “distorsori dell’informazione”, sopratutto quando sono in gruppo, senza valutarne le cause e i rischi giuridici a medio termine. Non è un caso se proprio ultimamente sono state prese posizioni sul fronte legale quando si scaturiscono commenti o reazioni non consoni alla discussione proprio nei social media, questo per via di un modo di comunicare che non rispetta le aspettative e i diritti comuni.
Il caso delle fake news “Stop alla disinformazione”
Il termine inglese fake news (in italiano notizie false) indica articoli redatti con informazioni inventate e ingannevoli volte a disinformare o diffondere bugie attraverso mezzi di informazione quali principalmente social media.
Che cosa sono le fake news e chi le inventa?
Sono notizie con lo scopo di influenzare le opinioni delle persone inventando o mettono in cattiva luce avversari politici, concorrenti negli affari, etc. Essi che distribuiscono questo tipo di informazione non veritiera e distorta “usano” gli utenti dei social network per far loro diffondere rapidamente menzogne di ogni tipo, basta infatti cliccare su “condividi” per distribuire a tutti gli amici qualunque contenuto, vero o falso che sia e portare alla luce informazioni non corrette.
Cosi’ si apre un circolo vizioso della disinformazione quale viene sempre più studiato e propone rimedi giuridici molto efficaci alla portata dei tempi odierni. In ogni caso quando l’utente compie tali azioni non capisce che distorcendo verità o la storia mette in forte crisi l’opinione di terzi e il lavoro di chi invece siede ai vertici e si pone in favore per un miglioramento delle condizioni o aspettative di vita sotto più ambiti.