La Svizzera e l’Austria hanno espresso la loro intenzione di collaborare ancora più strettamente per contrastare la migrazione secondaria e la criminalità transfrontaliera. Nel 2022, i due paesi hanno concordato un piano d’azione congiunto per arginare la migrazione secondaria, comprendente misure di polizia di frontiera e provvedimenti di politica migratoria a livello bilaterale e internazionale.
L’incontro di lavoro tra la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider e il ministro austriaco degli interni Gerhard Karner, svoltosi il 20 giugno 2023 a Dürnstein, in Austria, ha permesso ai due ministri di trarre un bilancio positivo dal piano d’azione congiunto contro la migrazione secondaria. La consigliera federale Baume-Schneider, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), ha giudicato buona la cooperazione tra i due paesi volta a combattere la migrazione secondaria.
Nel corso dell’incontro, i ministri hanno anche discusso della cooperazione transfrontaliera in materia di polizia. La consigliera federale Baume-Schneider ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra i due paesi per affrontare le minacce transfrontaliere come il terrorismo, la cibercriminalità e la criminalità organizzata. La cooperazione in materia di polizia è stata definita una priorità dalla Svizzera.
La riforma del sistema europeo della migrazione e dell’asilo è stata un altro tema discusso dagli Stati Schengen. La Consigliera federale ha affermato che la Svizzera sostiene l’obiettivo di creare un equilibrio tra solidarietà e responsabilità condivisa. La decisione dell’Italia di sospendere i trasferimenti Dublino ha indebolito il sistema Dublino e quindi un elemento centrale del sistema europeo dell’asilo. Tale sistema va riformato, ma questo non significa che non occorre onorare gli impegni attuali.
La collaborazione bilaterale tra la Svizzera e l’Austria è uno strumento efficace per combattere la migrazione secondaria. Tra gennaio e fine maggio 2023, al confine austro-svizzero sono state fermate 4001 persone entrate illegalmente; pochissime avevano presentato domanda d’asilo in Svizzera. Inoltre, il loro numero è sensibilmente diminuito rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso quando le entrate illegali ammontavano ancora a 5271.
La consigliera federale Baume-Schneider ha espresso il desiderio della Svizzera di rivedere il vigente accordo di riammissione con l’Austria e il Liechtenstein; secondo il capo del DFGP agevolando le riammissioni gli Stati inviano un segnale contro la migrazione secondaria.