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Editoriale redatto da giornalisti iscritti al Registro FIG e accreditati presso il Consiglio di Stato del Canton Ticino.

Albanese in stato di alterazione aggredisce un agente del pronto soccorso di Lugano

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La Polizia cantonale ha comunicato che è stata segnalata alla Centrale comune d’allarme (CECAL) la presenza di un 47enne cittadino albanese residente in Albania che camminava sulla carreggiata dello svincolo A2 di Manno, con il volto insanguinato e in stato alterato. Sul posto sono intervenuti agenti della Polizia cantonale che hanno proceduto al fermo dell’uomo per poi tradurlo al Posto di polizia di Noranco per accertamenti. È stato inoltre richiesto l’intervento dei soccorritori della Croce Verde di Lugano per una valutazione medica. Durante l’attesa il 47enne ha tentato di autolesionarsi. È stato quindi trasportato all’ospedale in ambulanza per una visita psichiatrica. All’interno del Pronto soccorso ha poi colpito un agente al torace con i pugni. L’agente ha riportato delle contusioni. Infine, è stato disposto il suo ricovero presso una struttura psichiatrica. Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono di violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari, impedimento di atti dell’autorità, danneggiamento e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. L’episodio ha suscitato una forte preoccupazione tra le autorità locali riguardo alla sicurezza dei funzionari pubblici che lavorano in ospedale e alla necessità di garantire la loro protezione. La Polizia cantonale ha dichiarato che sta indagando sull’incidente e che verranno presi tutti i provvedimenti necessari per garantire la sicurezza del personale medico e degli agenti delle forze dell’ordine coinvolti in situazioni simili. La Croce Verde di Lugano ha espresso la propria solidarietà all’agente ferito e ha sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza del personale medico in tutte le situazioni. Il caso dell’uomo albanese mette in evidenza la necessità di fornire un’adeguata assistenza sanitaria e psichiatrica ai pazienti in stato di alterazione mentale e di garantire la sicurezza dei funzionari pubblici che lavorano in ospedale. Inoltre, il caso solleva interrogativi sulla prevenzione dell’uso di stupefacenti e sulla necessità di fornire un’adeguata assistenza ai pazienti che ne fanno uso.

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TG Ticino Politica & Informazione del 24.09.2023

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