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Editoriale redatto da giornalisti iscritti al Registro FIG e accreditati presso il Consiglio di Stato del Canton Ticino.

Lukas Bärfuss dona il suo archivio all’Archivio svizzero di letteratura

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L’Archivio svizzero di letteratura della Biblioteca nazionale svizzera ha acquisito l’archivio letterario dello scrittore Lukas Bärfuss, uno dei più importanti autori contemporanei di lingua tedesca. La donazione comprende i suoi materiali d’archivio degli ultimi 25 anni, tra cui bozze, documenti di ricerca e testi sulla sua variegata attività culturale, e arricchisce notevolmente la collezione dell’ASL, rafforzando il suo ruolo di istituzione della memoria per la letteratura del Duemila.

Lukas Bärfuss è una figura di spicco della scena letteraria in Svizzera e all’estero. Grazie ai suoi racconti “Die toten Männer” e “Malinois” e ai romanzi “Koala” e “Hagard”, si è fatto conoscere in tutto il mondo. La sua attività di scrittore, drammaturgo e docente originario di Thun si rispecchia nel suo archivio. Ha all’attivo più di 30 drammi, come ad esempio “Die sexuellen Neurosen unserer Eltern” e “Meienbergs Tod”, che hanno lasciato il segno nel teatro contemporaneo ben oltre la Svizzera. Nei saggi affronta temi di attualità come la migrazione, il colonialismo, la tossicodipendenza o il divario tra Nord e Sud del mondo, riflettendo a volte in modo provocatorio sulla responsabilità storica della Svizzera. Le sue opere, acclamate e pluripremiate, sono state finora tradotte in 20 lingue.

La donazione dell’archivio di Lukas Bärfuss documenta il processo di creazione delle sue opere e il loro impatto. Entra ora a far parte della collezione dell’ASL e comprende i primi lavori (poesie, racconti e drammi), tra cui alcuni inediti, bozze, materiale di ricerca per i suoi drammi e romanzi, discorsi e testi sulla sua variegata attività culturale, cartelle stampa, programmi e traduzioni. Particolarmente significative sono le prime stesure delle sue opere, scritte a penna d’oca.

Decidendo di cedere ora il suo archivio, Lukas Bärfuss si assume la responsabilità storica del suo lavoro e dimostra la volontà di cercare la collaborazione e il dialogo con l’ASL, la ricerca e la società. Considera il suo archivio un contributo alla riflessione sugli avvenimenti contemporanei, che nelle sue opere sono contestualizzati storicamente e diventano subito percettibili.

La Biblioteca nazionale svizzera (BN) colleziona gli Helvetica, ossia testi, immagini e documenti sonori inerenti alla Svizzera, conservando così la memoria collettiva del nostro Paese. Inoltre, in collaborazione con altre istituzioni, permette al grande pubblico di accedere al patrimonio culturale della Svizzera. Grazie al suo ruolo centrale di istituzione della memoria crea un ponte tra il passato e il futuro, passando per il presente. In tal modo rispecchia la pluralità culturale e linguistica della Svizzera promuovendo la condivisione e l’innovazione. La BN è un’istituzione dell’Ufficio federale della cultura.

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TG Ticino Politica & Informazione del 26.11.2023

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