Nella seduta del 2 giugno 2023, il Consiglio federale svizzero ha adottato il rapporto dal titolo “Effetti delle prescrizioni sulle emissioni di CO2 per automobili, autofurgoni e trattori a sella leggeri nuovi 2012 – 2021”. Il rapporto ha l’obiettivo di informare il Parlamento riguardo al raggiungimento degli obiettivi e all’efficacia delle prescrizioni sulle emissioni di CO2 in vigore in Svizzera dal 2012 per le automobili nuove e dal 2020 anche per i veicoli commerciali leggeri nuovi.
Il rapporto evidenzia che, nonostante siano stati mancati gli obiettivi stabiliti dalla legge sulla riduzione delle emissioni medie di CO2 di tutti i veicoli nuovi, gli importatori hanno ampiamente raggiunto gli obiettivi individuali. Gli obiettivi individuali degli importatori sono mediamente più alti degli obiettivi fissati dalla legge sul CO2, a causa del peso a vuoto dei veicoli nuovi che negli ultimi anni è costantemente aumentato. Nonostante i superamenti degli obiettivi individuali siano stati modesti, gli importi medi delle sanzioni per veicolo sono in parte superiori a 100 milioni di franchi.
Le prescrizioni sulle emissioni hanno contribuito a limitare l’ulteriore aumento delle emissioni di CO2 legate ai trasporti. Dopo l’introduzione delle prescrizioni sulle emissioni, le quote di mercato delle automobili e dei VCL a basse emissioni sono aumentate notevolmente, soprattutto a partire dal 2019 per le automobili e dal 2021 per i VCL. Le prescrizioni sulle emissioni prevedono chiari incentivi finanziari a tal fine.
Le prescrizioni sulle emissioni di CO2 non producono distorsioni significative sul mercato dei veicoli. Tuttavia, possono delinearsi alcuni effetti legati all’attuazione della normativa per quanto riguarda l’importazione di singoli veicoli. Inoltre, si possono osservare forti effetti transitori nel caso di inasprimenti delle prescrizioni. Nel 2022, le quote di mercato degli importatori diretti e paralleli si sono nuovamente stabilizzate a un livello simile a quello precedente l’ultimo inasprimento nel 2020.
Il rapporto sottolinea anche che la disponibilità di veicoli, soprattutto per l’importazione parallela e diretta, è stata costantemente limitata a causa del passaggio al WLTP dal 2017, della pandemia di COVID-19 dal 2020, della carenza di semiconduttori e in seguito alla guerra in Ucraina.