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Editoriale redatto da giornalisti iscritti al Registro FIG e accreditati presso il Consiglio di Stato del Canton Ticino.

La consigliera federale Sommaruga ignora nuovamente la volontà popolare con l’introduzione di un limite di velocità generalizzato di 30 km/h nelle aree urbane

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L’UDC respinge quest’ulteriore discriminazione nei confronti degli automobilisti e della mobilità privata.

La Consigliera federale Simonetta Sommaruga prosegue con la sua agenda ideologica e ancora una volta ignora delle decisioni democratiche.

A luglio, la responsabile del DATEC ha aumentato massicciamente la tassa sul CO2 sui carburanti da 96 a 120 franchi per tonnellata di CO2, pur avendo la popolazione ha appena detto NO alla legge CO2. Un aumento antisociale dei prezzi della benzina e dell’olio da riscaldamento.

Ora il dipartimento in questione fa un secondo passo falso dal punto di vista democratico. Con la approvazione odierna del Consiglio federale per una procedura semplificata per l’introduzione di un limite di 30 km/h nelle aree urbane, prosegue la vessazione nei confronti degli automobilisti. È nota la discriminazione in atto nei confronti della mobilità privata da parte delle Città guidate dai rosso-verdi. Il fatto che ora la maggioranza del Consiglio federale persegua anche una politica dei trasporti ideologica simile è oltremodo discutibile.

Il Consigliere nazionale Walter Wobmann (UDC/SO) ha parole chiare in merito: “L’elettorato aveva chiaramente respinto l’iniziativa popolare sui 30 Km/h a suo tempo. Un’iniziativa parlamentare del medesimo tenore è stata recentemente respinta dalla Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT).  Il fatto che il Consiglio federale stia ora ignorando queste decisioni ha a che fare con la ben nota arroganza del dipartimento di Sommaruga, secondo Wobmann.

La base legale è chiara: nelle aree urbane, il limite di velocità è generalmente di 50 km/h. Le zone a 30 km/h possono essere introdotte solo dopo aver sottoposto il progetto a un parere di esperti e aseguito di concrete e chiare motivazioni. Vale a dire, ridurre particolari pericoli nel traffico stradale, ridurre l’eccessivo inquinamento ambientale e migliorare il flusso del traffico.

Il Consiglio federale ha ora deciso di ignorare le proprie leggi, ignorare le decisioni democratiche e di attuare l’esatto opposto di una politica dei trasporti pragmatica e ragionevole. Un limite di 30 km/h causa più congestionamenti, più inquinamento ambientale e ostacola il trasporto pubblico.

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