Interrogazione 87.23
Presentata da: Beretta Piccoli Sara e Mobiglia Massimo Per PVL e Giovani Verdi Liberali
Giornico è una località conosciuta per il suo pittoresco centro storico e per la presenza di importanti siti
culturali.
La storia di Giornico risale a tempi antichi. L’area ha una ricca eredità culturale che risale all’epoca
romana. Durante il periodo medievale, Giornico divenne un importante centro commerciale grazie alla
sua posizione strategica lungo la via del San Gottardo, una delle principali rotte commerciali tra l’Italia
settentrionale e l’Europa centrale.
A circa 250 metri di quota da Giornico (salendo verso Catto) si può trovare uno dei luoghi più misteriosi
della Svizzera Italiana. Si tratta di una costruzione ciclopica a forma triangolare (un incredibile triangolo
equilatero di circa 50 metri per lato), con muri che superano gli 8 metri di altezza e con una profondità di
almeno 5 (esclusi i contrafforti).
Secondo un documentario trasmesso dalla RSI (https://www.rsi.ch/play/tv/la-storia-infinita/video/siamotutti-antichi-romani?urn=urn:rsi:video:15680701) si parla dell’esistenza di “un’antica e misteriosa mappa
del tesoro”. Questa si può definire una sorta di prima cartina escursionistica della Valle Leventina, opera
di un tale Giovanni Rigolo, colto prete leventinese di Anzonico, che nel 1681 traccia questa mappa che
mostra i monumenti che a suo avviso erano i più interessanti della Leventina dell’epoca.
Tra indicazioni di chiese, torri, e campanili in basso a sinistra si scorge un singolare edificio triangolare
proprio sopra Giornico. L’indicazione recita:
“Castellazzo, trofeo di Giulio Cesare Imperatore Romano”
Al momento quello che rimane del Castellazzo (Caslasc), è un cumulo di enormi massi che occupano
centinaia di metri quadri in una posizione sconcertante proprio a picco sulla valle, una fortezza ciclopica
le cui origini sono però avvolte nel mistero.
Secondo le indicazioni reperite sul sito del comune di Giornico, l’istituto dei monumenti storici del
Politecnico federale di Zurigo fece eseguire (1999) un dettagliato rilevamento archeologico-topografico
del complesso che concluse che la tipologia della costruzione e la sua posizione strategica dovesse
essere una fortificazione alpina longobarda dell’alto Medioevo, ma senza comprenderne bene la vera
essenza.
Si noti anche che l’imponente costruzione (o almeno quello che ne resta) viene pure “demarcata” nel sito
ufficiale di topografia Federale (geo.admin.ch) che recensisce a livello topografico anche le singole
piante.
Per le facoltà concesse, chiediamo al Consiglio di Stato:
- È a conoscenza di questo importante manufatto Leventinese?
- I beni storici o un qualche ufficio del Cantone si è mai occupato di analizzare o comprendere l’origine
o il significato di questa imponente costruzione? - Quali conoscenze ha il Cantone riguardo a questo sito archeologico?
- Quando è stata costruita?
- Da chi e per quale motivo?
- Che risultato è scaturito dalle ricerche del Politecnico del 1999?
- Per quale motivo non vi sono indicazioni di sorta per raggiungere l’importante luogo archeologico?
Sarebbe possibile almeno indicarne l’esistenza sui cartelli dei sentieri in loco? - Sarebbe possibile un minimo di conservazione del sito con una puntuale pulizia e taglio delle piante
che stanno lentamente avanzando distruggendo quello che ancora resta del sito? - Si può ipotizzare l’allestimento di un cartello all’arrivo del sito che ne citi almeno la storia conosciuta
(eventualmente con un rimando ad un sito o codice QR)?
Per PVL e Giovani Verdi Liberali
Sara Beretta Piccoli e Massimo Mobiglia