Il Consiglio di Stato ha confermato il suo impegno a favore dei servizi ospedalieri nelle zone periferiche del cantone. Durante la sua seduta settimanale, ha approvato il rapporto sull’iniziativa popolare denominata “per cure mediche e ospedaliere di prossimità”. Questa iniziativa propone di precisare nella legge sull’Ente ospedaliero cantonale (EOC) l’offerta sanitaria da garantire anche in futuro negli ospedali di zona.
Presentata nel 2017 con oltre 14.000 firme valide, l’iniziativa popolare mira ad assicurare cure di base eque su tutto il territorio cantonale. In particolare, si richiede la conferma dei reparti per pazienti degenti e dei servizi ambulatoriali negli ospedali di Faido e Acquarossa dell’EOC.
Dopo approfondite discussioni tra i promotori dell’iniziativa, tra cui il primo firmatario Prof. Sebastiano Martinoli, l’Associazione per gli ospedali di Valle, il Dipartimento della sanità e della socialità, l’EOC e il Circolo medico delle Tre Valli, è stata formulata una proposta di revisione della legge sull’EOC. Questa proposta è stata accolta dal Consiglio di Stato nel Messaggio licenziato ieri.
La soluzione proposta prevede la codifica legislativa del mantenimento dei reparti di medicina interna generale e dei reparti acuti a minore intensità o di riabilitazione negli ospedali di Faido e Acquarossa. Inoltre, si prevede la presenza di un servizio di Primo Soccorso aperto 7 giorni su 7, che funzioni in maniera complementare ai servizi della rete sanitaria sul territorio. Sarà garantita l’accoglienza 24 ore su 24 a tutte le persone che si presentino nei due ospedali con un problema di salute. Inoltre, si organizzeranno cure ambulatoriali specialistiche a cadenza periodica e si promuoverà l’impegno formativo nell’ambito della medicina interna generale. Sarà presente anche un medico responsabile, garante di una gestione sinergica tra i reparti.
Le condizioni di accoglienza e presa in carico dei pazienti rimarranno le stesse in uso prima della pandemia e ripristinate successivamente. Ci sarà personale dedicato al centro di Primo Soccorso durante il giorno e disponibile nei reparti durante la sera e la notte. Le modifiche legislative proposte permetteranno di chiarire meglio queste modalità operative, nell’interesse della sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari.
Il primo firmatario dell’iniziativa, d’intesa con la maggioranza dei proponenti, ha dichiarato la sua disponibilità a ritirarla qualora la revisione legislativa venga accolta dal Gran Consiglio.
Per poter continuare ad offrire questi servizi, sarà necessario sostituire il vetusto ospedale ad Acquarossa. La soluzione ritenuta più adeguata è quella di realizzare un nuovo polo sociosanitario promosso dalla Fondazione La Quercia, che gestisce l’adiacente casa per anziani, su un terreno di sua proprietà. Lo studio di fattibilità allestito e gli approfondimenti svolti prevedono una spesa massima di investimento di 47 milioni di franchi. Di questi, 31 milioni saranno destinati alla parte edile e ai lavori esterni.
Il Consiglio di Stato ha concesso alla Fondazione La Quercia un contributo finanziario di 450.000 franchi per l’esecuzione di un concorso di progettazione. Questo concorso permetterà di valutare su basi più solide l’entità della spesa e la partecipazione finanziaria degli enti interessati.
Questi importanti sviluppi confermano l’impegno del Cantone a garantire servizi ospedalieri adeguati nelle zone periferiche. La proposta di revisione legislativa e il progetto del nuovo polo sociosanitario ad Acquarossa rappresentano passi significativi verso l’obiettivo di fornire cure mediche e ospedaliere di prossimità a tutti i cittadini del Cantone.