La costituzione di scorte obbligatorie in Svizzera sta subendo costanti adeguamenti per far fronte a situazioni di penuria in vari settori, come quello dei combustibili, dei generi alimentari e degli agenti terapeutici. Nel Rapporto 2023 sull’argomento, l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE) ha evidenziato come i costi delle scorte obbligatorie siano in netto calo rispetto al passato.
La pandemia di COVID-19, le interruzioni delle catene di fornitura e i blocchi temporanei della produzione in Asia, la guerra della Russia in Ucraina, le difficoltà di navigazione sul Reno causate dal livello molto basso delle acque e gli scioperi nei Paesi limitrofi sono eventi che hanno portato alla decisione di liberare le scorte obbligatorie per sostenere l’economia e garantire l’approvvigionamento di beni di importanza vitale.
Nonostante ciò, in alcuni ambiti è emersa la necessità di ampliare le scorte obbligatorie, ad esempio per gli agenti terapeutici. Nel caso dei prodotti petroliferi, invece, si sta assistendo a una diminuzione della domanda complessiva di benzina e olio da riscaldamento, il che riduce il volume di scorte necessarie.
Il rapporto evidenzia anche nuove sfide per quanto riguarda le scorte obbligatorie, come quelle relative al diesel per le centrali elettriche di emergenza, i depositi di gas naturale in Svizzera e l’eventualità di scorte obbligatorie di energia da legno.