Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha posto in consultazione il suo progetto per il superamento dei livelli in terza media.
Le deputate di Più Donne hanno sottoposto al DECS una serie di osservazioni e suggerimenti concreti:
In generale, siamo favorevoli a quanto proponete, soprattutto in un’ottica di pragmatismo.
Siamo concordi sul fatto che i livelli rappresentino un problema e che tale problema vada risolto.
Nell’attesa di risolverlo per la terza media e, poi, anche per la quarta media, vi invitiamo caldamente a voler in ogni caso cambiare fin da ora il nome di tali livelli.
Sfortunatamente, la scelta di chiamarli attitudinali e di base ha portato alla scorciatoia di indicarli come A e B, con un pessimo risultato a livello di valore dei corsi B (erroneamente ritenuti di “serie B”) e delle allieve e allievi che li frequentano. Siamo certe che saprete trovare una valida alternativa (era meglio corsi 1 e 2, al limite), magari chiedendo aiuto alle dirette interessate/i, cioè le allieve e gli allievi, che non difettano di fantasia.
Siamo favorevoli ai laboratori in generale e alle classi eterogenee. Siamo consapevoli che, nelle materie in cui finora non erano presenti – cioè matematica e tedesco – l’introduzione di laboratori con classi eterogenee rappresenti una sfida professionale per chi insegna, dal momento che il programma e la singola lezione richiederanno maggiore flessibilità e capacità di adattamento. Confidiamo anche in una maggiore soddisfazione nel raggiungere risultati ancora migliori.
Crediamo sia molto importante la scelta delle terminologie che si vanno ad adottare, per non incorrere negli stessi errori del passato.
Rendiamo attenti al fatto che, nel sentire comune, la dicitura “laboratori” non è la più appropriata, giacché non spiega esattamente cosa avviene in tali lezioni ed è anzi fuorviante. Laboratori evoca maggiormente dei lavori pratici e non certamente la suddivisione in classi più piccole.
Andrebbe chiarito meglio come si intende procedere alla suddivisione della classe (ordine alfabetico?).
In merito a matematica e tedesco, non riteniamo che debbano essere considerate le materie da cui “capire” che un/a giovane è adatta/o a proseguire negli studi. Ci piacerebbe un approfondimento in tal senso, considerato che questa scelta ticinese rappresenta un unicum.
Riteniamo molto importante valorizzare il sistema di formazione duale. A nostro avviso occorre intensificare gli sforzi e fare una grande pubblicità – ad allieve/i, genitori e anche insegnanti! – riguardo alle possibilità di arrivare comunque alla maturità, con accesso alle università e ai politecnici, qualora si scelga un apprendistato. A nostro giudizio tale possibilità non sono sufficientemente note né al grande pubblico, né ai diretti interessati. Si toglierebbe molta ansia se da subito famiglie ed allievi/e sapessero che la scelta fatta in terza media non sarà irreversibile, anzi!
Una ragazza che svolge un apprendistato come impiegata di commercio con maturità integrata e successivamente frequenta l’anno passerella presso il liceo di Bellinzona con esame finale per accesso alle università, conclude il percorso nello stesso tempo di una ragazza che frequenta il liceo per 4 anni.
La politica ticinese tutta, non solo il DECS, deve dare maggior valore alla formazione professionale: troppo spesso sono veicolati soltanto USI, SUPSI, poli tecnologici, ricerca, start up, Fondazione Agire, studiare, studiare…
Il lavoro a diretto contatto con il tessuto economico ticinese, per creare e valorizzare i posti di apprendistato, deve essere intensificato: il ritardo nell’offerta di posti di apprendistato rispetto alla Svizzera Centrale è evidente.
Oltre ad eliminare i livelli, secondo noi occorre scardinare la cultura dei livelli.
Riteniamo giusto e importante eliminare da subito i livelli (almeno) in terza media, così da togliere la forte pressione cui sono sottoposte/i allieve/i di seconda media, che devono trovare una direzione in un anno per molti versi già parecchio impegnativo. Posticipare di un anno tale decisione rappresenta in ogni caso un miglioramento, soprattutto tenendo conto del fatto che la direzione verso cui allieve e allievi vengono spinti è, purtroppo, quella di ottenere ad ogni costo l’accesso ai livelli A. Questo perché i livelli A vengono richiesti anche a chi svolge apprendistati, quale “indice” di migliore preparazione (e ciò in contrasto con i risultati PISA!).
Suggeriamo perciò anche di non indicare sulle pagelle il corso (A o B) frequentato, ma solo se si ha la menzione per accedere alle scuole superiori. In tale modo, chi sceglie un apprendistato non dovrebbe essere penalizzato per aver frequentato i corsi di base. Riteniamo non corretto che la scuola “ceda” di fronte alle pressioni del mondo del lavoro, etichettando i propri allievi/e in modo che sia “utile” ai futuri datori di lavoro. Non riteniamo che la scuola abbia il compito principe di formare i lavoratori e le lavoratrici di domani.
Suggerimenti pratici:
- cambiare da subito il nome dei livelli (no A e B)
- modificare la dicitura “laboratori”
- ripensare il peso di matematica e tedesco
- pubblicizzare intensivamente le varie “passerelle”
- non indicare in pagella il corso frequentato
Per approfondire, la pagina del DECS sulla consultazione: https://www4.ti.ch/decs/ds/cosa-facciamo/consultazione-corsi-a-e-b/