Il Consiglio federale svizzero si è espresso a favore di una moratoria temporanea sullo sfruttamento commerciale della zona internazionale dei fondali marini (Zona) fino a quando non saranno disponibili maggiori conoscenze scientifiche sui loro effetti e si potrà garantire un’efficace protezione dell’ambiente marino dalle ripercussioni negative. La Svizzera parteciperà alla 28a sessione dell’Autorità internazionale dei fondali marini (ISA) a Kingston, in Giamaica, nel prossimo mese di luglio, dove sosterrà la moratoria sullo sfruttamento commerciale della Zona.
L’ISA organizza e controlla, a beneficio di tutta l’umanità, ogni attività legata allo sfruttamento delle risorse minerarie nella Zona e al di fuori delle giurisdizioni nazionali. Il suo mandato è garantire l’effettiva protezione dell’ambiente marino dagli effetti negativi che possono derivare dalle attività di estrazione in acque profonde.
La Zona è una vasta area di fondali marini che si estende per circa il 70% del pianeta e ospita una grande varietà di specie marine. Tuttavia, l’interesse da parte di alcuni Paesi e aziende per lo sfruttamento commerciale delle risorse minerarie nella Zona, potenzialmente necessarie per la transizione energetica, sta crescendo. È il caso per esempio del cobalto e del manganese, utilizzati per la produzione di batterie per veicoli elettrici.
Ci sono molte sfide legate allo sfruttamento della Zona. A oggi, l’ISA ha rilasciato solo licenze di esplorazione, ma nuovi dati scientifici dimostrano che l’estrazione dai fondali marini non soddisfa i requisiti di protezione ambientale e costituisce una minaccia per il clima. Un gruppo di governi, organizzazioni ambientaliste, scienziati e imprese chiede che l’inizio delle operazioni commerciali sia, almeno temporaneamente, rimandato.
L’attuale opinione di gran parte dei Paesi membri dell’ISA è che l’estrazione mineraria nella Zona non debba avvenire senza una regolamentazione. Una quindicina di Paesi si sono perfino spinti oltre, esprimendosi contro qualsiasi tipo di sfruttamento commerciale in questo momento, con o senza regolamentazione.
La Svizzera è coerente con il suo impegno volto a proteggere gli oceani dall’inquinamento e a promuoverne lo sviluppo sostenibile. Il Consiglio federale ha deciso di sostenere la moratoria temporanea sullo sfruttamento commerciale della Zona in linea con la sua Strategia marittima 2023–2027, adottata lo scorso 2 giugno. Per la Svizzera le attività estrattive nella Zona dovrebbero quindi essere sospese fino a quando non saranno disponibili maggiori conoscenze scientifiche sui loro effetti e si potrà garantire un’efficace protezione dell’ambiente marino dalle ripercussioni negative.