Ticino, 26 novembre 2024 – Durante una conferenza stampa congiunta, i rappresentanti del Dipartimento delle istituzioni (DI), del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) e del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) hanno presentato un approfondito bilancio sull’impegno del Canton Ticino nella lotta contro la violenza domestica. I Consiglieri di Stato Norman Gobbi, Raffaele De Rosa e la Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti hanno sottolineato l’importanza di una strategia coordinata tra autorità cantonali, comunali, federali e la società civile.
Piano d’azione cantonale contro la violenza domestica
Il Piano d’azione cantonale contro la violenza domestica, introdotto nel 2021 e aggiornato nel 2022, rappresenta un pilastro fondamentale della strategia del Cantone. Comprendendo 80 misure operative, il piano è stato incluso negli obiettivi di legislatura sia per il periodo 2019-2023 sia per quello in corso.
Norman Gobbi, Direttore del DI, ha partecipato lunedì al primo Dialogo nazionale sulla violenza di genere e discriminazione, organizzato dalla Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. Durante questo evento, è stato presentato un rapporto intermedio sul piano d’azione nazionale per la Convenzione di Istanbul. Gobbi ha elogiato i risultati raggiunti in Ticino: 71 misure completate su 80, grazie a un efficace coordinamento istituzionale gestito dalla Divisione della Giustizia.
Tra i successi citati vi è l’attività del Centro di competenza violenze presso la Polizia cantonale e la proposta di revisione della legge sulla Polizia, che include novità come l’estensione degli ordini di allontanamento da 10 a 30 giorni e una gestione migliorata delle minacce. Importante anche la creazione del primo Istituto di medicina legale del Canton Ticino, fondamentale per supportare la Magistratura nell’analisi delle dinamiche di violenza e nella raccolta di prove.
Prevenzione e protezione: il ruolo del DSS
Il Direttore del DSS, Raffaele De Rosa, ha evidenziato la prevenzione come uno strumento chiave nella lotta alla violenza domestica. Ha sottolineato la necessità di rafforzare le collaborazioni con enti e associazioni locali, nonché l’importanza di sensibilizzare la popolazione attraverso campagne informative. Tra i progetti più significativi troviamo:
- “Liberati dal silenzio”, una serie di video animati basati su testimonianze di donne vittime di violenza.
- Un protocollo per la presa in carico delle vittime nei Pronto soccorso dell’EOC.
- Il “Progetto oltre”, che offre supporto abitativo temporaneo a madri e figli usciti dalle case protette.
De Rosa ha anche ricordato l’imminente attivazione, entro il 2026, di un numero unico nazionale per l’assistenza alle vittime di violenza domestica.
Scuola e formazione: un’arma contro la violenza
La Direttrice del DECS, Marina Carobbio Guscetti, ha sottolineato l’importanza della scuola come terreno fertile per la prevenzione della violenza domestica e di genere. Tra i progetti avviati vi è “Batticuore. Amicizia, amore e sessualità senza violenza”, un’iniziativa sperimentale nelle scuole ticinesi che mira a promuovere relazioni sane e rispettose.
Ha inoltre menzionato il lancio del CAS in infermieristica forense presso la SUPSI e i contatti con l’USI per integrare la gestione delle vittime di violenza nei programmi del Master in medicina.
Cifre significative
Alcuni dati illustrano la portata del problema nel 2023:
- In Svizzera: 19.918 casi di violenza domestica, di cui 25 omicidi e 368 episodi di violenza carnale (+20% rispetto al 2022). Il 70,1% delle vittime sono donne.
- In Ticino: 1.037 interventi per disagio familiare, con 63 ordini di allontanamento e 202 allontanamenti volontari dell’autore.
Prospettive future
Il Ticino continuerà a impegnarsi su più fronti, come testimoniato dalla campagna “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” e dalla serata pubblica del 5 dicembre a Mendrisio dal titolo “Violenza domestica: combatterla è responsabilità di tutti!”.