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24 ore su 24 le notizie politiche del Canton Ticino e della Svizzera

Editoriale redatto da giornalisti iscritti al Registro FIG e accreditati presso il Consiglio di Stato del Canton Ticino.

I verdi liberali eleggono il Presidio e dicono Sì all’accordo di partenariato con l’Indonesia e all’Iniziativa per acqua potabile pulita

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All’Assemblea dei Delegati i verdi liberali hanno rieletto il Presidente nazionale Jürg Grossen per altri 2 anni. La vice-presidenza è stata invece assegnata a Melanie Mettler (Consigliera nazionale BE) e Michel Matter (Consigliere nazionale GE) ampliando così il comitato direttivo. L’Assemblea è stata l’occasione per votare sulle raccomandazioni di voto per i prossimi oggetti federali: i verdi liberali hanno espresso un chiaro SÌ a favore dell’Accordo di partenariato con l’Indonesia, trattandosi di un importante passo in avanti economico ed ecologico. In maniera altrettanto netta è stato raccomandato di votare NO all’Iniziativa illiberale «anti-Burqa». Il NO alla nuova legge sull’identificazione elettronica (Ie) era invece stato votato durante la precedente Assemblea dei delegati in autunno. Oltre ai temi in votazioni il 7 marzo, i delegati hanno espresso già oggi il loro chiaro sostegno all’Iniziativa per acqua potabile pulita. Il problema dei pesticidi è stato lasciato in disparte per troppo tempo ed è ora di affrontare finalmente il problema. I verdi liberali si impegneranno attivamente con una campagna a favore dell’Iniziativa.

Il vice-presidio finora composto dal fondatore Martin Bäumle, Isabelle Chevalley e Kahtrin Bertschy ha rassegnato le dimissioni all’Assemblea dei delegati ricevendo i ringraziamenti e il riconoscimento per tutto il lavoro svolto dal Presidente nazionale Jürg Grossen. I tre Consiglieri nazionali continueranno il loro impegno per una politica verde liberale con la frazione parlamentare a Berna. Il nuovo presidio del partito verde liberale ha una base ampia. «Sono molto felice di poter contribuire al successo elettorale dei verdi liberali e al consolidamento in tutti i Cantoni. Nel 2023 avremo bisogno di rafforzare ulteriormente il gruppo verde liberale a Palazzo federale», ha affermato la neo-eletta vice-presidente Melanie Mettler. Dopo aver ottenuto la prima elezione in un Consiglio di Stato cantonale con Esther-Keller a Basilea Città, la conquista di nuovi seggi esecutivi e il ritorno al Consiglio degli Stati sono obiettivi prioritari. Nel medio-termine i verdi liberali ambiscono ad accedere al Consiglio federale, dove occorre una forza politica capace di unire coerentemente economia e ambiente, una società liberale e un impegno per una Svizzera aperta al resto del mondo.

Sì all’Accordo di partenariato con condizioni quadro ecologiche e sociali
Con 155 voti favorevoli, 10 voti contrari e 9 astensioni, i delegati hanno accettato l’Accordo di partenariato con l’Indonesia. Il libero scambio e i partenariati economici garantiscono e assicurano prosperità alle parti coinvolte. Con adeguate condizioni quadro ecologiche e sociali, l’accordo può creare condizioni ideali per uno sviluppo economico a beneficio di tutti. L’Accordo con l’Indonesia rappresenta un passo in avanti sia dal punto di vista del libero commercio che dal punto di visto della protezione dell’ambiente. Sul tema più controverso, il commercio di olio di palma, i delegati sono convinti che il nuovo accordo non rappresenti un libero scambio incondizionato di olio di palma, ma anzi esso garantirà una regolazione più ecologica di quella attualmente in vigore. Delle concessioni tariffarie doganali beneficeranno infatti solamente i prodotti con olio di palma prodotto secondo gli standard di sostenibilità RSPO. Questa clausola è un importante novità per un Accordo di libero scambio in Svizzera e apre la strada alla definizione di uno standard per tutti i futuri accordi di libero scambio.

Un chiaro NO all’iniziativa illiberale anti-Burqa
Con l’Iniziativa “Sì al divieto di dissimulare il proprio viso” i fautori vogliono intromettersi in maniera sproporzionata nelle libertà fondamentali garantite dalla Costituzione. Il problema sollevato dall’Iniziativa non sussiste realmente. Già oggi è proibito imporre a una donna di portare il velo integrale. Inoltre in diversi Cantoni (es. nel Canton Ticino) esiste già tale divieto che non richiede la modifica della Costituzione federale. Per questi motivi i delegati raccomandano di respingere l’iniziativa con 20 contrari, 145 favorevoli e 2 astensioni.

Porre fine all’eccessivo uso di pesticidi
I verdi liberali si impegnano da anni a favore dell’applicazione di maggiori misure di protezione dell’ambiente nel settore agricolo. Il Parlamento però si è astenuto fin troppo a lungo dall’introduzione di nuove misure e così, nessuno dei 13 obiettivi ambientali per il settore agricolo è stato raggiunto. La necessità di azione è documentata in maniera esaustiva ed evidente: eccessivo inquinamento da pesticidi, eccesso di azoto, eutrofizzazione e perdita di biodiversità sono già in atto. «Diciamo con convinzione SÌ all’Iniziativa per acqua potabile pulita. Questa iniziativa si base su incentivi e non su divieti. Pratiche poco ecologiche come l’eccessiva fertilizzazione o l’uso di pesticidi non verranno più sovvenzionate con i soldi dei contribuenti. Questa politica è liberale e giusta», ha affermato la Consigliera nazionale Kathrin Bertschy. I delegati hanno sostenuto in maniera chiara l’Iniziativa con 160 favorevoli, 7 contrari e 7 astensioni.

L’iniziativa «Per una Svizzera senza pesticidi sintetici» è un ulteriore iniziativa che affronta il problema ecologico dell’eccessivo uso di pesticidi. A differenza di questa iniziativa basata su divieti e una politica proibizionista, i verdi liberali sostengono la via degli incentivi promossa dall’Iniziativa per acqua potabile pulita. I delegati hanno votato con 95 voti a 73 e 6 astensioni per la libertà di parola con una priorità sull’Iniziativa per un’acqua potabile pulita.

La digitalizzazione è necessaria, ma non con questa Legge Ie
Con 85 voti contrari, 46 favorevoli e 15 astensioni, i delegati avevano raccomandato di respingere la Legge federale sui servizi di identificazione elettronica (Ie) già lo scorso ottobre. Non vi è dubbio che la Svizzera abbia bisogno di un’identità elettronica sulla via della digitalizzazione. L’identificazione elettronica delle proprie cittadine e cittadini, compreso il sistema di gestione è, a detta dei delegati, una competenza di responsabilità dello Stato. L’esternalizzazione dei servizi a società private porterebbe a una perdita di fiducia da parte della popolazione nel confronto delle autorità federali. Il pericolo di un abuso di dati così sensibili è troppo alto nella variante con privatizzazione. Inoltre, data la natura del servizio, una situazione di quasi-monopolio è anticipabile e comporterebbe rapidamente una dipendenza con il fornitore e costi aggiuntivi. Un’azienda pubblica sarebbe invece sottoposta alla supervisione parlamentare, più mirata, migliore e con standard più elevati. Se questa Legge dovesse essere rifiutata, si potrà procedere senza ritardi eccessivi con l’implementazione di un modello migliore basato sugli esempi positivi di Sciaffusa, Zugo e del Lichtenstein.

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