Il naturalista bleniese Mosè Bertoni emigrò in Sudamerica nel 1884 e trascorse gran parte della sua vita nel Paraguay, dove svolse ricerche scientifiche in diversi campi. Nel 2021, dodici scatole di documenti di Bertoni appartenenti al Museo Andrés Barbero di Asunción sono giunte in Ticino per essere inventariate e digitalizzate presso l’Archivio di Stato del Cantone Ticino. Il materiale è stato preso in consegna da una delegazione dell’Ambasciata paraguaiana a Berna guidata dall’incaricato d’affari Julio Peralta.
La collaborazione tra istituzioni culturali ticinesi e paraguaiane non è nuova. Nel 1996, con la mediazione della rappresentanza diplomatica svizzera in Paraguay, un consistente fondo di documenti di proprietà dello Stato paraguaiano provenienti da Puerto Bertoni era stato inventariato e microfilmato a Bellinzona. Il fondo appena trattato è importante perché conserva quanto resta dei manoscritti scientifici di Bertoni, in parte legati alla preparazione di opere poi pubblicate, come i tre volumi della “Civilización guaraní”, in parte relativi a numerosi lavori rimasti inediti alla sua morte avvenuta nel 1929.
Gli altri due fondi bertoniani esistenti – quello dell’Archivio di Stato di Bellinzona e quello dell’Archivio Nazionale di Asunción – comprendono principalmente corrispondenza personale e altri materiali di carattere non strettamente scientifico. Nella raccolta del Museo Barbero vi sono anche vari documenti legati al Ticino, ma perlopiù materiali attinenti alle sue ricerche condotte nell’Alto Paraná negli ambiti della botanica pura e applicata, dell’agronomia, della geologia, dell’idrografia, dell’etnografia e della linguistica americana.
La cura dei documenti di Mosè Bertoni è anche una storia di relazioni fruttuose tra il suo paese di partenza e il suo paese di arrivo. In questo quadro va ricordato il gemellaggio tra Acquarossa e Presidente Franco, cittadina che sorge in buona parte sui terreni che furono della colonia di Puerto Bertoni.
Il lavoro di digitalizzazione è stato lungo e complesso e ha richiesto l’impegno del personale specializzato dell’Archivio di Stato. Sono state effettuate circa 15.000 scansioni per preservare e rendere accessibili i documenti scientifici di Bertoni. Grazie a questo lavoro, gli studiosi potranno consultare i manoscritti del naturalista bleniese senza dover recarsi in Paraguay.
La figura di Mosè Bertoni è stata oggetto di studio da parte dello storico Danilo Baratti e Patrizia Candolfi per oltre trent’anni. I due studiosi si sono occupati dell’emigrante bleniese e hanno curato il catalogo del 1996. La loro passione per la figura di Bertoni ha permesso di mantenere viva la memoria del naturalista bleniese e di valorizzare il patrimonio culturale legato alla sua figura.
In conclusione, la cura dei documenti di Mosè Bertoni è un esempio di come la collaborazione tra istituzioni culturali possa portare a risultati importanti per la conservazione del patrimonio culturale e scientifico. La digitalizzazione dei documenti scientifici di Bertoni permetterà agli studiosi di approfondire la conoscenza della sua figura e delle sue ricerche, contribuendo così alla valorizzazione della storia della migrazione svizzera in Sudamerica.