La Svizzera ha una lunga e consolidata storia di collaborazione con le Nazioni Unite nell’ambito delle operazioni di peacekeeping. Trent’cinque anni fa, il primo contingente di militari svizzeri venne dispiegato in Namibia nell’ambito della missione UNTAG, segnando l’inizio della partecipazione elvetica a tali missioni di mantenimento della pace. Da allora, la Confederazione ha dimostrato di essere un partner affidabile e di qualità per l’ONU, contribuendo con le proprie forze armate in diverse regioni di conflitto nel mondo.
Per rafforzare ulteriormente questo impegno, la Svizzera ha recentemente iscritto tre unità (una compagnia di fanteria, una del genio e una mista) nel sistema di prontezza dell’ONU (PCRS). Ciò consentirà di rispondere più rapidamente alle richieste dell’Organizzazione, qualora venissero sollecitati i contributi svizzeri. Nel quarto trimestre del 2024, le capacità di queste unità saranno oggetto di una valutazione da parte dell’ONU, per verificarne l’idoneità agli standard richiesti.
Questo importante passo testimonia la volontà della Svizzera di ampliare il proprio contributo alle missioni di peacekeeping dell’ONU, sfruttando le proprie competenze militari e la sua comprovata affidabilità come partner internazionale. La partecipazione elvetica a tali operazioni rappresenta infatti uno dei tre compiti principali delle Forze Armate svizzere, con circa 300 uomini e donne attualmente impiegati in 18 Paesi.