Interpellanza 2440
Motivazione riguardo l’interesse pubblico e l’urgenza [cfr. art. 97 cpv. 1 ultima frase LGC]
Il 1 ottobre 2023 è entrato in vigore il nuovo art. 38a del Regolamento della legge di applicazione della legge federale sull’assicurazione malattie (RLCAMal), che sancisce l’obbligo per i Comuni, di inviare un richiamo scritto ai morosi che non pagano i premi della cassa malati ed escussi che non si sono presentati al colloquio o non hanno fornito le informazioni richieste, munito della comminatoria dell’azione penale ex art. 292 CP (disobbedienza alle decisioni dell’autorità). Nel caso in cui non venisse dato seguito a tale richiamo, i Comuni devono segnalarlo immediatamente all’autorità penale.
Negli scorsi giorni si è letto sulla stampa della che diversi Comuni si sono rifiutati di dare seguito a tale disposizione.
In virtù del principio della sicurezza del diritto e della parità di trattamento, è fondamentale che il Consiglio di Stato prenda posizione e attui i necessari correttivi.
Da qui l’interesse pubblico e l’urgenza di dare seguito al contenuto del presente atto.
Testo dell’interpellanza
I Comuni sono chiamati a convocare gli assicurati domiciliati morosi o escussi per verificare i motivi del mancato pagamento dei crediti relativi all’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitaria e comunicano alla Cassa cantonale di compensazione AVS/AI/IPG l’esito della valutazione (art. 38 RLCAMal).
Il nuovo art. 38a RLCAMal sta creando grandi disagi ai Comuni, poiché oltre al maggior onere amministrativo, costringe gli stessi a segnalare al Ministero pubblico, in applicazione dell’art. 292 CP, i morosi che non pagano i premi della cassa malati ed escussi che non si sono presentati al colloquio o non hanno fornito le informazioni richieste.
L’art. 292 CP sancisce che chiunque non ottempera ad una decisione a lui intimata da una autorità competente o da un funzionario competente sotto comminatoria della pena prevista nel presente articolo, è punito con la multa. Stante i dati apparsi sulla stampa le segnalazioni al Ministero pubblico saranno numerose e questo costringe l’autorità penale ad aprire centinaia di nuovi incarti.
Negli scorsi giorni il Procuratore generale avv. Andrea Pagani ha riferito che nel 2023 sono stati aperti 14’700 nuovi incarti. Un record; anche se negli ultimi anni la tendenza è sempre stata in ascesa: nel 2022 sono stati aperti 13’885 nuovi incarti, nel 2021,12’800 (Rapporto del Consiglio della magistratura e delle autorità giudiziarie 2022).
Le modifiche del codice di procedura penale entrate in vigore il 1 gennaio 2024 hanno comportato
maggiori oneri per i Procuratori pubblici e se a questi si sommano gli incarti che dovranno essere aperti a seguito dell’entrata in vigore del nuovo art. 38a RLCAMal, il Ministero pubblico sarà ancora di più sotto pressione, a scapito del già critico principio di celerità.
Mediante il presente atto si chiede al Consiglio di Stato:
- Nell’emanazione dell’art. 38a RLCAMal si è tenuto conto dei maggiori oneri amministrativi posti a carico dei Comuni? Quali i motivi che hanno fatto optare per questa nuova prassi?
- Nell’emanazione dell’38a RLCAMal si è tenuto conto dei maggiori oneri posti a carico del Ministero pubblico? Quali i motivi che hanno fatto optare per questa nuova prassi, pur sapendo che quest’autorità è da anni “in uno stato di sofferenza”?
- Quali sono gli obiettivi che si intendono raggiungere con questa nuova prassi, pur sapendo che la conclusione del procedimento penale non porterà altro che ad una multa (magari sospesa e che magari non verrà mai pagata)? Quali le modalità di monitoraggio per sapere se obiettivi sono stati raggiunti?
- Quali altre soluzioni sono state valutate oltre quella di cui all’art. 38a RLCAMal?
- Alla luce delle differenti prassi adottate dai Comuni, il Consiglio di Sato intende trovare altre soluzioni che verrebbero applicate da tutti senza creare disparità di trattamento?